Amazzona Auropalliata

AMAZZONE A NUCA GIALLA – Amazona (ochrocephala) auropalliata (Lesson, 1842)

 

francobollo dell ‘Honduras che riproduce la Amazzone o.auropalliata caribea;anno 2001.

Inglese: Yellow-naped amazon

Olandese: Geelnekamazone

Tedesco: Gelbnackamazone

 

Nomi alternativi

Golden-naped amazon, Loro nuquiamarillo (nominato alle falde del vulcano Masaia), Loro nuca amarilla (dalla lista del Ministero Nicaraguense –Marena).

Di colore base verde chiaro con una vistosa striscia giallo brillante per tutto l’arco della nuca,che talvolta si riunisce sotto la gola, questa in funzione dell’età è più o meno estesa, in taluni soggetti è appena accennata o del tutto assente nei soggetti che provengono da aree diverse del territorio nicaraguense sul Pacifico o sul Mar dei Caraibi.

Becco grigio con toni che tendono al nero ad esclusione di quei soggetti provenienti dalla laguna del Masay che hanno il becco avorio, contorno orbitale e zampe grigie. Iride qarancione nel maschio e rosso arancione nella femmina. Le remiganti con riflessi bluastri, e con una piccola macchia rossa sulla parte esterna delle secondarie,  contorno dell’orifizio azzurro tenue. Una piccola macchia triangolare sulla fronte è presente sulla Amazona a. parvipes, che per taglia arriva a soggetti molto piccoli rispetto alla Amazona auropalliata tipica, la differenza è sostanziale trattandosi di pappagalli che vivono agli estremi delle coste e che difficilmente possono mischiarsi.

Biometria

Ali 209-234; coda 106-125, tarso 25-29; lunghezza 35 cm.Peso 300-400. Transitata di recente nell’allegato A della Convenzione.

Amazona o.auropalliata di mutazione Isabella

Voce

Ampia varietà di urla, richiami e fischi; i brontolii sono abbstanza comuni in volo inclusi rombanti e rauchi suoni ripetitivi com.e K’chow chow, oppure K’chepchep; poi una serie di suoni risonanti, crescenti di tono, tipo kwok, quasi simile al suono dell’oca in fase di “atterraggio”.(Junniper-Parr 1998)

Caratteristici i rrowh o grrowh.

Questi richiami sono comuni a tutte le sottospecie delle Amazzoni auropalliata mentre le Amazzoni a. parvipes e caribea, posseggono una loro caratteristica gamma distintiva di suoni tipo chrr-rrr uhtt-rr, e urla sommesse, lontane, rauche e acute tipo h-rrah, h-rrah … e,  rr-aah rrowh, rr-aah rrowh, e h’rrah rrah – rrah – rrah – rrah – rrah. Tutte le diverse sottospecie sono considerate tra i pappagalli meglio dotati dal punto di vista vocale e la loro capacità di imitare la voce umana.Riescono a produrre suoni modulati in sequenza, tanto da comporre vocalizzoazioni in tono ascendente e discendente, imitando ritornelli di canzincine o fischiandone il ritornello. In buona sostanza , di tutte le amazzoni da me possedute potrei dire con certezza che è la più disponibile alla ricezione, con un buon numero di ripetizioni.

 

Distribuzione

Di questa specie fanno parte, oltre alla sottospecie nominale la sottospecie Amazona a. parvipes ed Amazona a. caribea, entrambe ancora oggi poco conosciute anche se tra il 1986 ed il 2002 in tutta Europa si sono avutre regolari importazioni. La differnza di intensità di giallo sulla nuca, ha portato gli allevatori a preferire i soggetti più grandi e colorati, considerando la piccola Amazona a. pervipes un tipo meno desiderabile , ma sebbene questi soggetti siano stati presenti nelle medesime spedizioni in misura molto inferiore(1 a 12), ove per altro la provenienza territoriale è molto diversa.  Questo ha costretto gli esportatori del posto ad acquisire solo animali vicino la capitale Managua alle falde del vulcano Masaia, che è posta ad ovest del paese ed è luogo di concentramento di molte ditte  esportatrici del settore.

Lungo tutta la costa dell’Oceano Pacifico da El Salvador, le Regioni: Chinandegia, Leon, Managua, Carzo, Granada, Rivas e parte della Costa Rica, è presente la Amazona auropalliata auropalliata senza sostanziali variazioni di taglia e di colori. Sulla cosa del Mar dei Caraibi e nelle regioni circoscritte dell’Atlantico del Nord e  del Sud, è presente l’Amazona aurocapilla pervipes. Biosgna inoltre fare attenzione a non confondere l’Amazona A. caribea con l’Amazona ochrocephala hondurensis, che si distingue dalla precedente per avere la parte inferiore del becco di colore corneo pallido e per essere presente nelle solo due isole prospicenti l’Honduras.

Intorno agli anni ottanta, sono stato per un lungo periodo in Nicaragua, dove la curiosità e la voglia di sapere mi hanno spinto a visitare territori ampi e selvaggi. Ho contattato esploratori e ho visitato luoghi di raccolta e di cattura; ho anche parlato con “acopiadores”, i cercatori di animali presso gli Indios.

Bene il risultato è stato in un certo senso confortato da dati di fatto che riassumo così: l’Amazona auropalliata pervipes è addensata in un’area nicaraguense estrema ad est di Managua e nella Regione Autonoma dell’Atlantico del Nord, regione coperta da grandi foreste pluviali e di scarsa densità demografica; San Jeronimo e Santa Fè sono dei minuscoli agglomerati ai confini con l’Honduras ed uniche località abitate della foresta. In queste aree certamente l’ Amazona a. pervipes è presente, e qualche Indio le possiede per averle catturate o prelevate sin da piccole nei nidi. Escluderei la presenza della A. pervipes sulla costa tra Nina Yari e Puerto Cabezas, mentre sicuramente è presente a Bluefields sul fiume Escondido e verso  l’interno, a Rosito, sul grande centro sul fiume San Bana e nella foresta del parco nazionale Jionoteca. Questo è uno dei motivi per cui nonera facile trovarla nei luoghi di raccolta per l’esportazione.

L’Amazona a. auropalliata è tipica del centro America con popolazioni sulla costa dell’Est Pacifico, sulla parte più a sud del Messico (Oxaca e Chiapa), Guatemala con la presenza di soggetti con proprie caratteristiche nella zona di Patèu, rara in El Salvador ed in Nicaragua mentre la si ritrova in abbondanza nelle lagune di Masay e Apayo, nelle foreste alle pendici del vulcano Masaya. Un Indio mi ha dato indicazioni precise sulla presenza di nidificazioni in Mezeda de Pueblo, Ni Quimono e Masutepe a 500 mt. sul livello del mare.

 

Popolazione e demografia

Già piuttosto comune e localmente abbondante nei territori sopracitati, ma con ogni probabilità il suo presunto declino è dovuto alla deforestazione per l’agricoltura, la costruzione di abitazioni e per ultimo la cattura per scopi commerciali anche se devo dire che il Governo è sempre stato molto attento a consentire l’aquisizione di soggetti giovani e non di adulti esclusivamente durante il periodo dell’involo dei giovani. Oggi mentre scrivo , il pappagallo è definitivamente salvo, le esportazioni si sono chiuse e non esistono a disposizione quote Ministeriali per export.

Personalmente ritengo che questo Pappagallo, pur essendo transitato nell’allegato A della Convenzione, difficlmente si possa ritenere a rischio di estinzione, a mio parere sarebbe stato sufficiente chiudere le esportazioni parzialmente e creare delle accreditate ditte, sotto controllo ministeriale, peraltro  limitate dalla cosidette quote e per soli nati dell’anno, considerando tra l’altro la sua buona predisposizione alla riproduzione in cattività. Riproduzione che il Dottor(veterinario) Armando Castellon ha saputo incrementare con animali di cattura in situ.

Grandi rischi invece per le sottospecie; sulle piccole isole di Ròatan sono stati stimati 60 soggetti ed altri 250  a Guanaja mentre sono sufficientemente comuni a Mosquita.

Habitat piuttosto vasto: dalle aride e semiaride savane cosparse di alberi, alle aree semiaperto con alberi di pini, alle foreste intricate, alle pendici de vulcano Masaya, in compagnia dell’Aratinga strenua, alle zone umide delle lagune. Meno presente  e più rara sulle coste Atlantiche.

Al Nord è comune vederla in compagnia dellAmazona viridigenalis. In Guatemala ed in Honduras viene osservata sulle pendici intorno ai 600-700 metri. Vola in piccolissimi gruppi o a coppie.

Gruppi più numerosi si riuniscono in alcuni periodi dell’anno, ove giovani si riuniscono agli adulti per scorribande alla ricerca del cibo.

 

Cibo

In natura si ciba di ogni tipo di frutta dfi stagione: mago, papaia e frutti della Terminaglia, frutti della palma e Brosium, oltre a semi di Cochlospermum, Curatella, Frugus, vari bacelli verdi di Inga, Dussia ed ancora, arilli di Casearia e Virola.

La popolazione delle isole quale dieta base il Pinus caribea.

Nei luoghi di raccolta dove ho potuto osservare varie Amazzoni, il personale che accudiva questi animali appena catturati, mi faceva vedere quale alimentazione era loro somministrata: frutti di “mamon”, semi di “Jcaro”, “Caco” e “Tempate”, barbabietole bollite e un po’ di sorgo rosso, quest’ultimo era assai gradito anche dall’Amazona albifrons.

Il dott. Armando Enriquez Duarte, medico veterinario zootecnico ed esportatore di uccelli, mi riferiva con precisione, che i semi di Jcaro, simili ai semi di girasole nostrani ma scuri e più piatti sono, come apporto proteico vitaminico, assai validi e rendono all’animale molto più che ogni altra semente. Le sostanze in esso contenute sono: proteina 27,53%, grassi 31,5%, fibra 20,2%, fosforo 1,02%, calcio 0,44 % e materia secca 8,7%.

Per contro l’alimentazione usata in cattività può tranquillamente avvicinarsi a quella di orgine, con un buion misto di semi vari, frutta di stagione, pane secco, fichi secchi o maturi, mais ancora allo stato latteo, sorgo, barbabietole rosse bollite e germinato somministrato con cautela.

Classica immagine della Amazzone o.auropalliata, del Nicaragua.

Riproduzione

Per quanto appurato sul campo, la riproduzione avviene sicuramente sul versante atlantico in febbraio e sul versante del Pacifico tra novembre e dicembre.

La prima notizia di allevamento si ebbe dall’Australia, continente che quasi mai emerge sul fronte della riproduzionone delle Amazzoni. In questo caso un tale sig. Halstrom nel 1948 ebbe successo. La Svezia segnalò il suo primo riusltato nel 1974, in Europa nel 1983. A tal proposito bisogna tener presente che i soggetti esportati dal Nicaragua, quasi certamente furono furono esportati da marittimi, altrimenti non sarebbe stato possibile considerato l’embargo imposto dagli Stati Uniti fino ai primi del 1980.

Solo dal 1989 il Governo ristrutturò l’autorità (IRENA) per il controllo e la conservazione delle risorse naturali, oggi trasformata in MARENA – Ministero dell’Ambiente e delle Risorse Naturali.

Pertanto in Europa ai primi degli anni novanta iniziarono ad affluire le prime quote di Pappagalli, che per la verità erano in maggioranza dei bellissimi maschi adulti di A. a. auropalliata, dato che gli importatori si erano raccomandati, per soddisfare il “popolo” degli acquirenti, soggetti di taglia grande con molto giallo.

Per molto tempo il risultato fu che le femmine, al controllo endoscopico, risultavano in gradne minoranza e per di più quelle poche erano in maggioranza della sottospecie A. a. parvipes.

Questa situazione ha determinato all’inizio un grande stallo con rare e sporadiche segnalazioni di deposizioni e quasi nulle nascite. Solo alcuni risutati si ebbero con quelle coppie che fortunatamente erano state formate da soggetti della stessa sottospecie, quelle copie deponevano ed allevavano con regolarità.

Poi entrato in possesso di una splendida coppia di  A. a. auropalliata, l’ anno seguente deposero le prime uova e con assidua regolarità e precisione furono portati con successo allo svezzamento tre piccoli. Successivamente un amico mi chiese di poterne entrare in possesso, bene già dall’anno successivo, nonostante il cambio di ambiente, la coppia si riprodusse ed ancora oggi  con regolarità, dà alla luce piccoli.

Un’altra coppia della stessa specie è presente in allevamento, anche questa, sebbene con non perfetta costanza, si riproduce e porta allo svezzamento a volte uno a volte due piccoli. Per contro a distanza di dieci anni non ha mai riprodotto la coppia formata da due Amazzoni di sottospecie diverse (A.a.auropalliata x A.a.paivipes).

Ritengo che in questo caso un sostanziale ma determinante elemento possa contribuire alla difficoltà di riproduzione: il diverso modo di “parlare”, i linguaggi sono diversi, gli intenti e le espressioni sono tra loro incomprensibili. I segnali di allarme, di paura, di affetto ed ogni altra espressione li rende timorosi l’uno dell’altro. Sicuramente con il tempo anzi, con molto tempo, ci sarà una possibilità ma sarà un’offesa a ciò che la natura aveva predisposto, perché darà soggetti male adattati. E’ pur vero che la femmina ormai depone da tre anni, ma le uova sono chiare ed il maschio è risultato comunque con testicoli ben vascolarizzati!

Un’altra coppia di Amazona auropalliata è presente in allevamento, ma dalle caratteristiche ben diverse, sono soggetti provenienti dal Parco Nazionale del Masaya, portatori di blu, il loro petto è soffuso dì azzurro e la maschera facciale azzurra, il becco avorio, sino ad oggi hanno deposto uova feconde ma non schiuse! Quest’anno per la prima volta hanno prodotto due piccolo, ma per la fine dell’anno 2013, saranno esportate nel Kuwait, per l’allevamento in loco.

Molti allevatori oggi hanno successo con queste amazzoni e devo dire che sebbene le importazioni siano chiuse, un buon numero di soggetti sono in possesso di allevatori italiani che con regolarità producono soggetti di grande taglia. Un buon allevatore come Antonio Pirovano, con una sola coppia ben affiatata, riesce a portare a termine da sette a nove soggetti all’anno e con l’aiuto della incubatrice.

Lo stesso dicasi per il Sig Brambilla esperto allevatore.

 

Mutazioni

In passato nei giardini zoologici americani e presso molti allevatori americani sono giunte Amazzoni di cattura di mutazione blu, in particolare al Bronx zoo di Nuova York, e un soggetto lutino allo zoo di San Francisco.

Il sig Ramon Noegel di Tampa, possiede una amazzone blu ed il suo connazionale Roger Bringers di Hollywood un altro. In questi soggetti il verde si è mutato in blu ed il giallo in bianco. Un’altra coppia è in possesso di allevatori spagnoli ed una riproduttrice di tale francese Nueallò, commerciante e allevatore.

In Gran Bretagna è stata fissata una mutazione isabella.

Un ‘altra immagine della Amazzone dalla nuca gialla, di mutazione.

 

Variabilità geografica

Amazona a. auropalliata, dalla costa del Pacifico da nord a sud, dal Messico al nord est del Costa Rica.

Amazona a.parvipes, Mosquitia Honduras e nord-est Nicaragua.

Amazona a.caribaea, Isole di Bay.

Le su menzionate amazzoni sono considerate conspecifiche della Amazona o.oratrix e della Amazona o.ochrocephala.

Una piantina di distribuzione nel continente centro-sud Americano, di tutte le Amazona ocrocephala

Referenze

Forsow(1973),Monroe(1968),Juniperr-Parr(1998),Massa-Petrantoni(1999),Bertagnolio(2000)-

 

Testo e foto Guglielmo Petrantoni