IL GRUCCIONE

Sua maestà il gruccione

 Italiano: Tordo marino, gheipè, aparulo, appizza-ferru, piàna. Francese: Le guieper. Tedesco : Der gelbkehliger. Inglese: The common Bee eater.

Italiano: Tordo marino, gheipè, aparulo, appizza-ferru, piàna.
Francese: Le guieper.
Tedesco : Der gelbkehliger.
Inglese: The common Bee eater.

 

Da circa  un mese  ha fatto la sua comparsa nei nostri cieli il Gruccione (Merops apiaster-Linnaeus 1758),piumaggio vivace, coda lunga, becco lungo, della famiglia dei Meropodi, proveniente dal- l’Africa, dove ha svernato ed è pronto a riprodursi in terra Italica, per poi ai primi di settembre ripartire.

L’areale della riproduzione è tutta la fascia del litoraneo Mediterraneo comprese le isole, l’Europa meridionale, l’Africa nord-occidentale, e l’Asia minore e centrale sino al Caschmire.

La formazione delle coppie avviene attraverso i voli, parate nuziali , offerte di cibo, alternando periodi di  soste senza alcuna manifestazione.

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Nidifica non lontano dalle acque ove il terreno è arenoso, anche in riva al mare, scavano il nido con il becco  le zampe smovendo la sabbia, e gettandola indietro dove creano una galleria lunga spesso due braccia, che cammina quasi orizzontalmente e poco inclinata, nel fondo della quale depositano le uova, che possono variare da cinque a sette, quasi sferiche e bianco lucido, (dimensioni medie 25,5×21,5). L’altezza della parete  non è determinante, tant’è che possono aversi dei nidi ad altezza di cintola.

La deposizione avviene tra maggio e giugno ad un mese dal loro arrivo, ed entrambi i genitori provvedono ad assicurarne la cova, che varia da 19 a 20 o 21 giorni, per una sola volta a stagione.

Verso i primi di luglio  si incominciano ad osservare i primi piccoli , che per ricevere cibo si portano a turno verso gli ingressi delle gallerie, da notare che per rientrare alla base del nidi percorrono il cunicolo all’indietro con la testa rivolta all’uscita. Non è infrequente notare che per i primi giorni si muovono all’esterno a “marcia indietro”, retaggio dello vivere in nido avanti e indietro.

Da lì a breve iniziano i primi voli ,  per poi fare rientro per la notte. Questo via vai si può notare per circa una decina di giorni, poi tutta la prole resta per sempre all’esterno e non frequenta più la “galleria”. Per

vivere e volare insieme ai genitori e per imparare le tecniche di caccia, sino al punto di rendersi indipendenti.

Tutti i giovani uscendo dal nido hanno i colori più pallidi rispetto gli adulti. Il color castagno della testa e della cervice è sfumato di verde. Dorso verde. Scapolari verde giallastro.

Amano cibarsi di piccoli insetti che colgono al volo, imenotteri (Bombus, Apis, Vespa), coleotteri, ditteri, lepidotteri, etc.

Sono stati notati anche posati  nelle vicinanze di nidi Bembex o Vespa, ove attendono l’entrata o l’uscita di questi insetti, per farne oggetto di cattura e cibo.

Gregario in tutte le epoche dell’anno anche in nidificazione, riuniti in piccoli gruppi o anche in copiosi stuoli, hanno un volo leggero molto simile a quello delle rondini e sovente si vedono volteggiare a grandi altezze come fossero sospesi.

Non hanno un canto, ma in volo emettono un piacevole e sommesso cicaleccio,e duranate il volo mentre sono in amore emettono un suono caratteristico “ gru-gru-gru”, mentre per chiamarsi usano “tierp-tierp”.

Facilmente riconoscibile per i colori vivaci. Il becco è nero più lungo della testa, arcuato e appuntito. Le ali sono lunghe e appuntite per il fatto che la prima remigante primaria visibile è la più lunga seguita in decrescenza dalla seconda alla quinta. Le secondarie sono più corte e la coda  è composta da dieci timoniere di egual lunghezza , fatta eccezione per le due centrali che presentano apici appuntiti.: Il dito posteriore è breve e le tre anteriori presentano sindattila parziale.

In estate si presenta con fronte bianca che sfuma al blu, sopracciglio e una fascia sulle guance blu-turchese,redini nero-verdone, che si estende e  che abbraccia l’occhio; petto e addome verde-glauco, bluastro sul sopraccoda; guance blu-chiaro, separato dal nero dello spazio auricolare da una linea bianca; mento giallo-cupo; gola rosso-mattone; il piumaggio viene assunto, per muta completa, tra novembre e fine gennaio.

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In inverno vi è una muta parziale tra fine luglio e fine agosto,, il nuovo piumaggio presenta il verde  più cupo  e qua e là brunastro con gli apici verdi, disegno della fronte e della cervice indeciso, redini nere senza tinte di verdone, rosso-mattone della gola più debole.

La descrizione dei colori è stata tratta dall’autore Ettore Arrigoni degli Oddi, ritenendo determinante la vivacità dei colori , e che solo un autorevole ornitologo poteva dare. Mentre le fotografie che completano l’articolo, sono frutto di lunghe ore di attesa in capanno del fotografo non –professionista, ma grande appassionato della osservazione degli uccelli , Fabrizio Comizzoli, il quale ha saputo fissare immagini di tutto rilievo e mai edite.

Variabilità geografica:

Merops persicus persicus, Linneaus 1766 detto anche (Gruccione egiziano) si distingue dal precedente per le parti superiori ed inferiori verde-glauco con la gola rosso-mattone, senza linea “nera” di demarcazione tra le due tinte. Presente in Egitto, Mesopotamia e accidentale nelle contrade Mediterranee.

Merops  supercilious persicus (Gruccione persiano o anche detto  G.egiziano)

Merops supercilious chrysocercus ( più pallido del precedente e distribuito in nord-Africa)

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Presso lo zoo viennese di Schoenbrunn  è possibile ammirare l’unica colonia in cattività, in un diorama in voliera interna,  che riproduce esattamente l’habitat di questi superlativi volatili.

Foto : Il gerundo; articolo G.Petrantoni

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Psittacus adscitus violana, tributo degli australiani al Prof. Carlo Violani, insigne professore di tecnica museale presso l’Università di Pavia

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Violani a subgen. Nov Tipo sottospecie.Platycercus (Violania) adscitus , Latham, 1970.

 

Diagnosi:Una sottospecie dei Platicerchi sono confinati nel nord, est e sud est dell’Australia.

Sono facilmente distinguibili da tutte le altre specie di pappagalli Australiani, per le seguenti

combinazione di caratteristiche. Sfortunatamente alcuni autori continuano ad usare il nome non riconosciuto di amathusia per questa specie.

Lunghezza 280-300 mm; becco color corno-grigiastro; iride marrone;zampe grige;

Peso del maschio: gruppo exsimius 90-120 gr; gruppo adscitus 131 gr ;gruppo venustus 92-112 gr.

Lunghezza ali maschio: exsimius ali 147-167mm ; coda 147-182 mm.Adscitus ali 140-160mm;

coda 143-164mm; venustus: ali 143-155 mm; coda 141-165 mm.

Il culmen esposto del maschio:  exsimius 15-18mm; lunghezza tarsale 19-23 mm; adscitus culmen esposto 16-18 mm;tarso 19-21mm; venustus culmen esposto 17-18 mm; tarso 18-20 mm.

Femmina : peso gruppo exsimius 78-90 gr; gruppo adscitus solitamente circa 110 gr.;gruppo venustus 88-92 gr.; gruppo exsimius lunghezza alare 138-160 mm; coda 145-170 mm; il gruppo adscitus lunghezza alare 142-154 mm, coda 137-154 mm; gruppo venustus ali 138-154 mm; coda 142-165 mm; exsimius culmen esposto 14-16 mm; tarso 19-22m;adscitus culmen esposto 15-16 mm; tarso 19-21; venustus culmen esposto 14-17; tarso 18-20 mm.

La colorazione è distintiva dei maschi di tutte le specie di cui si parla come segue:

vent rosso; copritrici sotto coda rosse; piume della nuca nere (bordo giallo-verde in eximius, giallo pallido in adscitus e in venustus); manto nero (bordo giallo-verde in eximius, giallo pallido in adscitus e in venustus); dorso superiore nero (bordo giallo-verde in eximius, giallo dorato in elicia, blu-verdastro in adscitus, giallo pallido in venustus); secondarie blu profondo; copritrici primarie blu profondo; parte esterna vicina all’attacatura delle primarie blu profondo; mediane esterne delle copritrici dell’ala e la piegatura dell’ala blu sia in eximius che in adscitus, ma più violaceo in venustus; copritrici sotto l’ala blu profondo o blu violaceo; colore principale delle penne laterali blu scuro orlate con bianco bluastro e banda subterminale blu chiara; parte inferiore di coda blu pallida; assente striscia sotto l’ala nei maschi adulti ma presente negli immaturi sia in eximius e in adscitus e solo occasionalmente non presente in immaturi e femmine di venustus, presente solo nella femmina di adscitus.

Variazioni nelle zone di transizione come segue: copritrici della corona, della nuca e dell’orecchio rosso vivo in eximius, giallo pallido in adscitus, nero in venustus; petto alto del maschio rosso vivo in eximius, giallo e variabilmente tinto di blu in adscitus, bordato giallo con nero in venustus; petto basso giallo che diventa giallo pallido verso l’addome in eximius, blu con fianchi blu-verdastri in adscitus, giallo-limone chiaro in venustus; penne dell’addome e del basso petto anche con margini piuttosto scuri; macchie bianche sulle guance in eximius, ma in adscitus le macchie superiori sulle guance sono bianche e quelle inferiori sono blu-vilolaceo; in venustus le macchie superiori sulle guance sono bianche e quelle inferiori sono blu-violaceo; le copritrici dell’ala interna sono nere sia in eximius che in adscitus, ma nero con margine di nero pallido in venustus; copritrici secondarie blu pallido in eximius, più verso il viola in adscitus e blu-violaceo in venustus; dorso verde pallido vivo con margini scuri delle penne in eximius, verde-bluastro in elicia, blu-verdastro in adscitus e giallo pallido con margini neri in venustus; orifizio verde pallido vivo con margini scure in eximius, verde-bluastro in elicia, giallo scuro in adscitus e giallo pallido con margini nere in venustus; copritrici superiori della coda verde vivo con margini scure sulle piume in eximius, giallo scuro in adscitus e giallo pallido con margini nere in venustus; piume centrali della sopra coda verde scuro bordate con blu scuro in eximius; in adscitus e venustus il colore superiore di queste penne centrali della coda è verde-bronzo scuro che nella trama verso il centro va verso il blu scuro.Vedi Forshaw 1969 e 1981 per dati biologici delle specie principali che comprendono il nostro concetto del sottogenere Violania (1969):pp 191-195 + immagine a pag 192 per exsimius; pp.196-200 + immagine a pag.196, 198 per adscitus e palliceps ; pp 201-203 + immagine a pag 202 per venustus ), (1981: pp 197-202 + immagine a pag 199 per exsimius, pp 202-206 + immagine a pag 203 per adscitus, e pp206-209 + immagine  a pag 207 per venustus )

Entomologia:  Nominata per il Dr.Carlo Prof.Violani  , docente presso il Dipartimento di Biologia dell’ Università degli studi di Pavia, Italia.-

Carlo Violani

Carlo Violani, naturalista e biologo, è docente presso il Dipartimento di Biologia Animale dell’Università degli Studi di Pavia. Ha partecipato a censimenti sulla chirotterofauna di alcuni parchi nazionali e isole mediterranee. È autore di oltre di settanta pubblicazioni scientifiche; si occupa di ornitologia, teriologia e museologia naturalistica, collaborando con numerose istituzioni italiane ed  molte estere. Già Presidente della Società Italiana di Scienze Naturali e di numerosi sodalizi.

Il Prof. CarloViolani a sx ed il Preparatore dott. Enrico Borgo del Museo di Genova.(dx).

Il Prof. CarloViolani a sx ed il Preparatore dott. Enrico Borgo del Museo di Genova.(dx).

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Rupìcola peruviana: una eccellenza nel campo ornitologico, presente all’Oasi di S.Alessio

Rupìcola peruviana (Latham,1790)

Nome scientifico del latino classico rupes “rupe” e – cola ”colo”.

Essendo imparentato con i galli, gli si è attribuita il nome di galletto, per la maestosa cresta a forma di ventaglio ed anche perché il carattere è piuttosto bellicoso. Fa parte della famiglia Cotingidae , essi sono forniti di vistosi colori, penne fastose, sacchi golari dilatabili, e filamenti membranosi. Questi uccelli delle foreste, le cui dimensioni sono comprese tra quelle di un Regolo e quelle di una Cornacchia, che da un punto di vista biologico debbono essere avvicinati alle nostre Averle, offrono la più variopinta confusione tra tutte le  “famiglie dei Tiranni”

Inglese: Andrean  cock of the rock;

Spagnolo: Gallito de las Rocas peruano;

Italiano :Galletto di roccia delle ande;

Tedesco: Andelfelsenhah;

Dialetto locale: Gallo de la pegna andino o tunqui;(lingua quechua originale, di famiglie e tribù andine.)

Francese: Coq de roche peruvien.

Nonostante il loro Polifmorfismo, tutti i cotingidi sono caratterizzati da una struttura corporea poderosa e dal becco uncinato, i tarsi sono protetti solo da piccole piastre ad anello, e posteriormente sono coperti da piccolissimi scudetti separati tra loro; i muscoli sono robusti e sono caratterizzati da un accentuato dimorfismo sessuale. La famiglia è diffusa in America centrale ed in tutto il Sudamerica sino all’Argentina. I Cotingidi comprendono circa 30 generi con 95 specie.

Il genere Rupicola viene posto in una famiglia particolare, e comprende Uccelli dalla struttura massiccia, forniti di breve coda una larga pianta dei piedi, essi si distinguono in due specie, tra cui il Galletto di roccia peruviano(Rupicola peruviana,Latham,1790) lunghezza dei maschi 31 cm e le femmine 26 cm, il  Galletto di roccia comune(Rupicola rupicola,Linnaeus,1766) della Guyana è simile al precedente ma possiede un piumaggio più arancione , con mancanza di piume nere sulle ali ed un perfilo sottile  nero, lungo la corona del capo arancione del maschio.

Il Galletto di roccia peruviano,ha due morfologie distinte: Rupicola peruviana sanguinolentus,(Gould,1859) rosso sangue intenso il maschio e rosso carmine la femmina; e la Rupicola peruviana aequatorialis,(Taczanowski,1899) con maschio rosso –arancio e la femmina arancio-marrone scuro. Ed una terza la,Rupicola peruviana saturatus.(Cabanis & Heine , 1859)

Entrambi non si distinguono solo per lo splendore e la magnificenza del piumaggio e per le insolite appendici che gli danno un aspetto molto vistoso, ma  per la voce sonora, dotata di grande risonanza. Il piumaggio dei maschi è rosso arancio splendente; il capo è adorno di una corona di penne erettili che formano una sorta di elmo; il piumaggio del dorso è fessurato come presso gli Aironi. La maggior parte di essi vive tra le cime di alto e medio fusto, in territori  di montagna coperti da foreste vergini umide e ricche di acque(900-2100 slm), dal sud America settentrionale e nord-orientale, cioè  dalle sorgenti dell’Orinoco e del Rio delle Amazzoni.

Amano radunarsi in ottobre ,all’epoca degli amori ,sulle rocce che sporgono dalle masse d’ acqua spumeggianti per esibire la pomposità  della livrea nel corso di danze quanto mai bizzarre. Per questo i maschi non hanno alcun legame di coppia e sono ritenuti altamente poligami, e in queste aree le femmine che ne vengono attirate, si accoppiano verso la fine della giornata quando  il maschio prescelto con piccole beccate sul collo, e che a causa della stanchezza accumulata per le danze, è meno aggressivo. Terminato l’atto sessuale la femmina si allontana dall’arena ed il maschio riprende a danzare nella speranza di attirarne altra .Questi volteggiamenti amorosi sono altamente dispendiosi sotto il profilo energetico, forse per questo fattore si  darebbe una spiegazione del mancato contributo e partecipazione allo svezzamento della prole, che resta a carico esclusivo della femmina.(*)

Il nidi vengono allestiti nelle ingressi e anfratti di piccole caverne che si trovano su pareti rocciose della foresta umida e sono composti da fango riportato e saliva, in modo da risultare ben ancorati sul piano della roccia. La deposizione delle uova di color bruno, è numericamente di due e vengono incubate per circa 40 giorni, e per i successivi tre mesi per lo svezzamento della prole, che và da novembre a febbraio.

Sono frugivori e  cibano principalmente di bacche  e frutti, che trovano alla base delle piante e di qualche insetto,  o piccoli rettili. Mangiano i frutti con alto contenuto di proteine ,frutti delle Lauraceae, Annonacae e Rubiaceae. Si dedicano alla ricerca del cibo generalmente da soli, molto raramente in gruppi di due tre soggetti  massimo, tra le prime ore del mattino e poi nel secondo pomeriggio.

In cattività sono tenute con buoni risultati e col temo ed in ambiente controllato possono riprodursi. E’ certo che in Perù, dove è ritenuto Uccello Nazionale, talvolta viene tenuto come uccello da compagnia, se preso da giovane.

Oggi lo si può ammirare in una voliera ambientata con piante , muschi, licheni piante tipiche della foresta umida andina, comprensiva di  ruscello, perchè possa immergersi e bagnarsi e se del caso iniziare, su una piccola roccia affiorante, la tanto decantata danza d’amore. Non ultimo sono state creati degli anfratti ad hoc per la eventuale preparazione del nido ,insomma del  tutto simile all’ areale andino, senza che la coppia venga disturbata, in quanto la postazione in ombra consente di non essere visti dall’uccello, per un affetto dato dal vetro riflettente e non da una comune rete.

L’oasi di S.Alessio offre ai visitatori  la possibilità di uno “scatto”in sicurezza, dove possiamo dire di averlo effettuato . . .in un nostro viaggio in Perù !

(*)Un celebre esploratore   Sir R.Hermann Schomburgk(1804-1865), console britannico in Siam, studioso di botanica ,topografo e ideatore della “linea Schomburgk”  tra Venezuela e Guiana,  così descrive le caratteristiche esibizioni, in una particolare ed acuta osservazione delle danze:

“Un intera compagnia di questi deliziosi uccelli eseguì per un ora la sua danza proprio sulla superfice piatta e liscia di un poderoso macigno. Sui cespugli vicini era appollaiata una ventina di spettatori ammirati, maschi e femmine, mentre la superfice levigata del masso era percorsa in ogni direzione da uno dei maschi che compiva i gesti più straordinari: Dapprima allargò un po’ le ali, ruotò il capo in tutte le direzioni, raspò con le remiganti la dura pietra, si alzò con saltelli più o meno veloci sempre dallo stesso punto; poi fece la ruota con la coda, e poi a passi civettuoli camminò di nuovo in un atteggiamento solenne sulla pedana: quando ormai pareva stanco emise un suono diverso dalla sua solita voce, e volò sul ramo più vicino cedendo il posto a un altro maschio. Dopo qualche tempo anche questo secondo esemplare esaurì il suo repertorio, e finì di mettere in evidenza tutta la sua avvenenza, cedette il ruolo di attore a un terzo maschio”

 

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