Il raro Pyrrhura molinae restricta (Todd, 1947)

Seppure molto comune Pyrrhura molinae restricta (1) nei luoghi di origine ma non di grande presenza numerica, non certo lo si può dire egualmente sulla presenza in Europa, tanto che soltanto tre allevatori, un belga un olandese ed un italiano sono detentori di questo poco conosciuto pappagallo, ciò è il motivo che mi spinge a far conosce e dare notizie complete per l’allevamento e per la conservazione della specie, dato anche che la nota avicultrice Rosmarie Low ben poco ha scritto su tale sottospecie.

Il primo soggetto fu importato, anzi entrò a far parte degli avicoltori solo nel 1984, e probabilmente il primo che riuscì nella riproduzione fu l’olandese J. L-Spenkeink-van-Schaik .

Nomi In altre lingue: Green-cheeked parakeet (GB); Conure de molina (F); Pyrrura hpoxantha restricta (Latino); Palmarito-Grunwangen-rotschwanzsittich (D), Conuro di Sata Crutz (I),  Chiripepè de la yunga (dialetto locale). Sinonimi: Palmarito conure

Origine del nome Pyrrhura: Purrhos dal greco che sta per colorato rosso fiamma; – ouros coda (oura coda) mentre restricta dal latino restrictus ristretta, confinata, certamente riferito al limitato areale in cui è confinata la sottospecie.

Presente con certezza solo nell’area intorno Palmarito (398 slm) e San Josè de los Chiquitos (290 slm) dipartimento di Santa Cruz, Bolivia. Osservazione sul campo di Darrieu Carlos.A, della Università Nazionale de la Plata, esperto biologo sul campo.

Frequenta zone , che si aggirano tra i 500 e i 2500 slm, caratterizzate da boschi a gallerie in ampi pantanal o le pianure alluvionali, infine tutti i tipi di terreno, paludi con alberi bassi fatati rivestiti di muschio in foresta secondaria caratterizzata da una copertura meno sviluppata e da alberi giovani e da minore diversità sino ai 2900 m con clima umido, probabilmente in quei siti è abbastanza comune (Ridgely, R. S. 1990). Si verificano talvolta alcuni spostamenti stagionali allorquando in inverno (marzo – agosto) scende a quote inferiori.

Vive in gruppi da dieci a venti soggetti fuori dalla stagione riproduttiva, e occasionalmente in gruppi più numerosi; difficile da rilevare sugli alberi per la sua colorazione delle penne tanto che si camuffano eccellentemente tra gli alberi, tranquilla e non chiassosa mentre si ciba sugli alberi, rumorosa quando vola diretta e bassa attraverso gli alberi emettendo un sonoro richiamo bisillabo. Non esistono informazioni in merito alla sua dieta che si suppone essere simile a quella delle specie congeneriche; raccoglie il cibo sulla cima degli alberi; nidifica in cavità all’interno di tronchi d’albero.

Tuttavia sembra nutrirsi di semi secchi,frutti di bosco, fiori , bacche. In natura nei luoghi di origine appetisce bacche di Capsicum cardemasii chiamate in loco ulupice, fiori di Fuchisia boliviano, il frutto di achacha piccoli frutti di colore arancione, ora coltivati per la vendita al commercio, ancora i frutti di Annona cherimola (2) abbastanza comune ovunque.

Il richiamo bisillabo consta di gridi stridenti kree-ayt con la seconda nota di tonalità più bassa rispetto alla prima. E’ possibile collegarsi ad AVIBASE e cliccare xeno-canto del Parrocchetto guance verdi (Pyrrhura molinae restricta). Call Guy Kirwan, vocalizzazione rilevata dal rifugio Los Volcanes (Amboro Natinal Park), Santa Cruz,Bolivia per ascoltare in diretta il richiamo bisillabo in natura.

-Dagli annali del Carnegie Museum vol XXX 1943-47, ci sono pervenute le misurazioni espresse in millimetri della popolazione degli uccelli boliviani, rilevata da Traylor :

Pyrrhura malinae restricta ,altitudine 500m due maschi , ali 126-137 mm;

Pyrrhura molinae malinae, altitudine 2800 m due maschi ,ali 143-147mm.

-Da Forsaw, Parrots of the world, 1973, località Palmarito, Chiquitos, Bolivia:

Pyrrhura m.restricta , due maschi ali 135-137 mm

                                         due femmine ali 142-143 mm

– T . Arndt nel suo documento conferisce una lunghezza totale 24 cm, non distinguendone sesso e località, presumo perché dati rilevati di seconda mano.

– T. Silva indicando la lunghezza in 24 cm , specifica che su quattro soggetti il peso medio è 62,5 grammi in entrambi i sessi.

Gli adulti assomigliano alla specie nominale ma, una certa somiglianza è con la P.m. Hypoxantha Salvadori), dove invece le guance, la fascia della nuca, i fianchi del corpo, il sotto copri coda e alcune penne copritrici superiori sono soffuse di blu.

Essi portano becc, zampe e unghie nero intenso, cera grigio chiaro, anello perioftalmico bianco e carnoso, calotta nera; collare azzurro al collo, caratteristica della specie.  Sopraciglio verdastro con forti sfumature di azzurro e orecchie biancastre . Guancia dalla altezza dell’ orecchio, azzurra che sfuma al verde bandiera, bavaglio biancastro con barrature crema grigi, petto verde con riflessi azzurri o sfumature azzurre che intensificano sempre di più  scendendo verso la cloaca e sottocoda che si tinge di un azzurro carta da zucchero o azzurro aviatore intenso compreso anche cosce e sopracosce, mentre i fianchi rimangono azzurri con sfumature verdi , macchia ventrale marrone poco evidente  o con qualche barratura marrone sparsa irregolare ,  caudali inferiori rosso scuro o rosso vinaccio, mentre la parte superiore è di un rosso vivo, dorso verde bandiera (possono portare qualche  penna blu sparsa irregolare), con penne alle ali primarie e secondarie di azzurro scuro, groppone verde . I giovani sono con meno rosso mattone all’addome, fatta eccezione per le guance senza sfumature blu. Inoltre portano in toto il piumaggio di colore meno vivace , iride più scura e macchia ventrale-pettorale dai contorni non definiti, risultano essere eccellenti volatori.

I sessi sono molto simili, ma dalla apertura alare è possibile distinguerne il sesso, pertanto la variazione è stimata tra 129mm a 140mm e al stessa coda da 119mm a 142mm. (minimi e massimi tra maschi e femmine).

La sottospecie di molinae restricta è giunta commercialmente in Europa sino al 1979, poi nel 1984 è stato posto un divieto di esportazione. Nessun pappagallo attualmente è stato introdotto in avicultura dal selvatico, mentre negli USA comunque è dimostrato essere allevato frequentemente (T.Silva,1993).

Probabilmente il primo ad allevare questa sottospecie in ambiente controllato fu il sig. J. L. Spenkelink van Schaik in Olanda, che produsse giovani nel 1978. Tale Robiller 1990) riferisce di aver riprodotto la seconda generazione dal 1982, da allora ne sono stati dichiarati 42 giovani. Nel 1980 Denna Ferris è riuscito a riprodurli e per questo la Federazione Americana di Allevatori lo ha premiato come primo allevatore per tale sottospecie. Molti altri allevatori americani si sono cimentati nella riproduzione del P. m. resticta negli anni a venire, evidenziando come fosse particolarmente prolifica la sottospecie. Oggi in Europa invece pochi e sparuti allevatori ne detengono soggetti ancestrali, ma fortunatamente un italiano Simone Micheloni ne è proprietario e allevatore da vari ceppi non consanguinei prelevati in Olanda e Belgio. Le molteplici coppie di cui dispone gli consentono di ottenere nuovi linee di sangue non consanguinei e di diversa provenienza. La stagione degli accoppiamenti inizia a febbraio. Occupano i nidi che si trovano a non meno di 5 m da terra, dove depone tre uova o più.

In avicoltura necessita di una voliera lunga due metri e alta due per una larghezza di un metro, con all’interno un nido dalla base di 20 cm per 20 cm e profondo 70 cm, misura comode anche per l’esterno. Trattandosi di pappagalli molto timidi ma nel contempo affabili, usano rifugiarsi nel nido ad ogni pericolo se si sentono minacciati, pertanto predisporre almeno due ricoveri per ogni coppia; dopo appena presa confidenza con l’ambiente e con i rumori che li circondano allora si sentono fiduciosi, tanto da rendersi confidenziali sino al punto di poter essere resi liberi!

La dieta in ambiente controllato può essere costituita da un misto di semi di cartamo, avena ed un po’ di girasole germogliato, canapa, scagliola, grano saraceno, e bacche di sorbo. Inoltre cibo fresco di verdure, piselli e rami con germogli in atto, (rametti di salice). Molto utile e assai gradito la somministrazione di frutti di achacha boliviana2 (garcinia humilis), ricco di potassio e acido folico. Questo frutto è oggi facilmente reperibile nelle nostre rivendite.

Al momento della riproduzione si rende necessario isolare le coppie che hanno trascorso l’inverno in colonia, poiché sebbene gregario in natura, in voliera potrebbe disturbarsi con altre coppie per la conquista del o dei nidi!

La deposizione in cattività è piuttosto generosa e può andare da tre a sette uova che vengono incubate per 23 giorni circa, e sono alimentati dai genitori per ben 50 giorni. Dall’involo alla maturazione mediamente impiegano otto mesi.

Note

1 . molina/molinae/Molinaea: Abate juan Ignazio Molina (1740-1829)  sacerdote cileno e naturalista, espulso dall’Ordine nel 1768.
2 . Frutto coltivato anche in Calabria nelle zone costiere tra Reggio Calabria e Roccella Ionica.

Articolo G. Petrantoni, con la collaborazione di Simone Micheloni immagini S. Micheloni e M. Michels

 

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