News

Vanessa Kanaan, e il progetto per la reintroduzione della Amazona vinacea in natura.

Locandina originale del progetto

Locandina originale del progetto

Ho avuto occasione di conoscere ed entrare in contatto con la dottoressa Kanaan, in concomitanza  alla recente conferenza mondiale ornitologica, tenutasi a Creta, ove la stessa ha illustrato il progetto brasiliano di conservazione nel Parco Nazionale Araucaria, dando così sostegno socio- ambientale necessario in un areale ritenuto originario per la stessa Amazona vinacea.

La dottoressa Vanessa Tavares Kanaan, biologa e psicologa,Phd in Scienze Animali è Direttrice Tecnica dell’Istituto Espaço Silvestre, Membro della Commissione di Specialisti per la Reintroduzione della IUCN-SSC (International Union for Conservaton of Nature), è il propulsore attivo di tutta l’organizzazione.

 

La specie in argomento risulta minacciata di estinzione sia per la caccia di frodo che per l’abbattimento della foresta e raccolta dei semi di Pino, nella considerazione che è proprio il seme  della  conifera Araucaria angustifolia, che viene usata per la costruzione del nido e per l’approvvigionamento alimentare.

Per quanto L’Amazona vinacea, è presente in molte aree del Brasile, Paraguay e Argentina è ritenuta essere specie della foresta Atlantica, ed ha una forte associazione con le foreste di Araucaria, si stima che sia in forte declino ovunque ,proprio la causa della frammentazione e riduzione di queste foreste, che ne ha ridotta la presenza. Il Bird Life International stima la popolazione selvatica in circa 3000 individui. (rif.Plano de açào National para a conservaçao dos papagaios da Mata Atlantica n.20 ,pagg 48-55; ICIMBIO, 2011,Brasìlia; il censimento annuale in tutti e tre i paesi indica una popolazione minima in libertà di 3920 soggetti.)

Mentre la popolazione mondiale in cattività (non censibile), supera di gran lunga quella selvatica. Nel passato vi furono moltissime esportazioni verso gli Stati Uniti e l’Europa, tanto da depauperarne in natura la specie. Sebbene nella  lista  della Convenzione internazionale Cites (I/A), la pressione del prelievo ha iniziato a diminuire solo  quando , la riproduzione presso gli allevatori ha iniziato ad avere  molto successo. Ora il prezzo è notevolmente diminuito,tanto che la richiesta ha subito una forte flessione di mercato, sino a non essere più di interesse. Sono molto appetiti i pappagalli con una grande estensione di vinaccio al petto e di taglia grande, che vengono selezionati in cattività, pur non di meno ritengo a ragione  che l’interesse per questa amazzone è decisamente ridotta, come anche il costo di acquisizione.

il pannello della associazione che illustra e sponsorizza il progetto, nella sala convegni ellenica.

il pannello della associazione che illustra e sponsorizza il progetto, nella sala convegni ellenica.

Una giornata alla Convencion di Creta, la dottoressa in apertura illustra il progetto, con ogni dovizia di particolari circa l’impegno di Espaço Silvestre.

Una giornata alla Convencion di Creta, la dottoressa in apertura illustra il progetto, con ogni dovizia di particolari circa l’impegno di Espaço Silvestre.

La struttura che riceve e riabilita gli uccelli, per il successivo rilascio , si trova a Atajaì ,Santa Catarina, luogo di proprietà della associazione Espaço Silvestre ; anche se altri siti, per una comodità di affiatamento dei gruppi  di volo, vengono utilizzati a Florianopolis in una zona appartata della Escola Sarapiquà.

Molti uccelli possono essere monitorati dopo il rilascio attraverso la radio telemetria al fine di poter registrare le vocalizzazioni, effettuare fotografie  con personale volontario istruito appositamente , per  controllarne lo status di adattamento alla vita selvatica come da programma scientifico.

Tutte queste operazioni sono state possibili grazie all’aiuto di volontari,Partner Istituzionali ,Comuni, donazioni di privati, aziende e con la vendita di gadget fatti a mano dai volontari.

Da precisare che Il Progetto Espaço Silvestre  è una istituzione  non Governativa, ma una associazione che con le proprie forze e con il progetto in questione usufruisce delle associazioni di ICMBio, IBAMA,  Save Brasil/Birdlife International e molte altre importanti associazioni.

Anche un gruppo di allevatori Italiani,( Allevamento del Po Salvatonica; Allevamento Luisa di Alessandria e lo scrivente)  si sono offerti di partecipare e collaborare per la reintroduzione.

Sebbene le stime  ufficiali del Bird Life, danno un risultato di popolazione ancora ridotta, e quindi non si può dire che sia uscita la specie dalla via di estinzione, lo sforzo e i progetti continueranno per l’incremento di soggetti liberati da catture illegali e riconsegnati alla natura, bisogna augurarsi che di pari passo la pressione umana negativa sugli habitat , si sforzi per dare una maggiore protezione alle foreste evitando di disboscare per dare spazio a mandrie.

Soprattutto i proprietari terrieri dovranno comprendere che è vitale per le Amazzoni potere disporre di siti per nidificare e alimentarsi, e la mancanza di una gestione sostenibile delle foreste rimanenti porta gli stessi  allevatori a considerare le foreste native ad essere  considerate senza alcun ruolo sulle loro proprietà. Questo lento ma progressivo uso da parte di mandrie porta inoltre  alla non rigenerazione naturale della foresta, per un terreno non certo fertile.

L’autore dell’articolo Col. Petrantoni e la dott.ssa Kanaan

L’autore dell’articolo Col. Petrantoni e la dott.ssa Kanaan

La dottoressa Kanaan a colloquio con la dottoressa cilena Alicia Solas. Entrambe veterinarie e promotrici nel loro paese, di progetti per la riproduzione e conservazione.

La dottoressa Kanaan a colloquio con la dottoressa cilena Alicia Solas. Entrambe veterinarie e promotrici nel loro paese, di progetti per la riproduzione e conservazione.

Tutto il gruppo dei conferenzieri mondiali alla serata di chiusura a Creta, che ha raccolto in una splendida cornice di fine estate ,il gota della ornitologia mondiale per l’accrescimento socio culturale, di molti appassionati e non.

Tutto il gruppo dei conferenzieri mondiali alla serata di chiusura a Creta, che ha raccolto in una splendida cornice di fine estate ,il gota della ornitologia mondiale per l’accrescimento socio culturale, di molti appassionati e non.

Articolo e foto Petrantoni Guglielmo

www.pappagallienonsolo.it

 


Il pappagallo cenerino (Psittacus erithacus) è transitato ufficialmente  in allegato 1/A della Convenzione, riserva notizie di dettaglio alla pubblicazione sulla Gazzetta della C.E.


La funzione moderna dei giardini zoologici

6

I giardini zoologici, nel corso degli anni, sono decisamente cambiati evolvendo con modalità che si sono moltissimo staccate dalle proprie origini. I primi zoo nacquero, infatti, come luoghi d’esposizione di animali strani o feroci con lo scopo di attrarre, sbalordendo, i visitatori (un po’ come i circhi del passato che esponevano esseri umani con caratteristiche fisiche bizzarre). Inoltre venivano commessi gravi errori nell’informazione del pubblico; si narra che i primi gorilla (Gorilla gorilla) venissero descritti come animali solitari e carnivori, mentre sono l’esatto opposto: vegetariani e dalla vita sociale molto complessa !  Al giorno d’oggi, i giardini zoologici, hanno sviluppato funzioni educative analoghe a quelle dei Musei di Storia Naturale e dei programmi televisivi scientifici più avanzati. I giardini zoologici, particolarmente nei giovani , possono suscitare quell’ interesse che alimenta conoscenza e amore verso gli animali visti concretamente e direttamente dal vero. Anche negli adulti, le informazioni acquisite durante la visita allo zoo, possono far comprendere e desiderare di partecipare a progetti di conservazione. Gli obiettivi più nobili dei giardini zoologici moderni sono quindi quelli di contribuire alla diffusione della conoscenza naturalistica ed ambientale, alla ricerca scientifica ed alla conservazione della biodiversità. Indubbiamente, l’animale vivo, stimolando la curiosità del visitatore, invoglia a conoscerlo meglio consultando internet e/o libri specifici per approfondire i vari aspetti ambientali, biologici e comportamentali dello stesso. Ecco che gli animali degli zoo sono degli ambasciatori che consentono di sviluppare aspetti di ecologia, geografia, naturalistici ecc  e che pongono l’attenzione su problematiche ambientali e di salvaguardia delle specie ospitate.

Ad esempio, vedere la tigre (Panthera tigris) da vicino, come si muove, come vocalizza può sensibilizzare il pubblico sulle problematiche della sua sopravvivenza in natura. In alcuni casi inoltre il ruolo dei parchi diventa prezioso per salvare una specie dall’estinzione. Certo è utopico pensare che leoni (Panthera leo) nati in cattività possano essere liberati in natura , le complicazioni sarebbero troppe. Ma dipende dal tipo di animale; per quanto riguarda il leone, questo si riproduce abbastanza bene in cattività ed ha più senso che il pubblico impari a conoscerlo in un parco per poi sostenere una raccolta fondi per salvare la specie selvatica in Africa. Se il leone nato in cattività fosse liberato probabilmente non sopravvivrebbe; è un animale che per cacciare ha bisogno di esperienza e fargliela acquisire in cattività è quasi impossibile. Inoltre il leone è un animale sociale che deve nascere e crescere in un contesto di gruppo per acquisire le relazioni gerarchiche. Riportandolo nell’ambiente naturale potrebbero anche diffondersi malattie assenti in natura. Senza dimenticare l’aspetto pratico: non è facile spostare un leone da un continente all’altro. Certo, qualora un domani il leone diventasse un animale rarissimo , le strutture zoologiche potrebbero coordinarsi per organizzare  il suo reinserimento in natura.

Per altre specie ci sono meno problemi; il Parco Faunistico le Cornelle ha collaborato ad un reinserimento in natura donando delle Orici dalle corna a sciabola (Oryx dammah), una specie africana che si era praticamente estinta. L’orice è un animale che non deve acquisire nessuna tecnica di caccia ma solo capire in quali luoghi procurarsi il cibo. Già vecchi zoo, particolarmente in anticipo con i tempi, sono stati fondamentali per salvare dall’estinzione alcune specie, come il bisonte Europeo (Bison bonasus). Ai primi del Novecento ne esistevano esclusivamente 20/30 esemplari allo zoo di Berlino Est, mentre in natura era estinto. E’ da quel primo nucleo di Berlino che provengono tutti gli attuali esemplari. Da alcuni anni i giardini zoologici italiani sono stati finalmente “licenziati”, nel senso che è stata data loro un’identità grazie a riconoscimenti ufficiali di strutture idonee per la gestione di determinate specie. Tali zoo moderni devono garantire il benessere degli animali che ospitano a tutti i livelli, anche da un punto di vista psico-fisico arricchendo gli ambienti dove vivono e fornendo stimoli di varia natura (cibo nascosto, stimoli olfattivi come spezie, giochi per dirne alcuni) per tenere gli animali attivi ed in buona salute. Anche la presenza veterinaria, per ogni evenienza, deve essere garantita in modo costante. Un grande sviluppo ha avuto anche l’architettura dei reparti che mimano sempre più gli ambienti naturali di provenienza delle specie ospitate oppure la grafica dei cartelloni didattico-esplicativi che forniscono le informazioni riguardanti ogni singola specie. A livello europeo, i giardini zoologici più moderni, sono entrati a far parte dell’associazione EAZA (associazione europea degli zoo ed acquari). All’interno di questa associazione decade l’aspetto commerciale legato alla compravendita di animali; questi entrano a far parte di un circuito in cui, per ogni specie particolarmente rara, si fa riferimento ad uno specifico coordinatore che tiene sotto controllo e gestisce lo stato della specie in cattività. E’ lui che decide i vari spostamenti degli animali e la strategia riproduttiva in modo che le linee di sangue siano funzionali alla conservazione della specie.

Strutture zoologiche molto avanzate si trovano nel Nord Europa. I migliori parchi sono in Olanda, Belgio, Germania, Francia ed anche Inghilterra. Negli ultimi anni c’è stato un interessante sviluppo nei paesi dell’Est Europa.

Negli ultimi tempi è aumentata l’attenzione e partecipazione da parte dei visitatori tanto che fanno spesso delle segnalazioni; per esempio se vedono degli animali stesi al sole temono che stiano male e richiamano l’attenzione del personale. Una domanda che fanno frequentemente è se gli animali vengono sedati per apparire così calmi; certamente non è così, ed io faccio loro l’esempio del gatto (Felis silvestris catus)che dorme moltissimo, proprio come il leone o la tigre.

I ragazzi sono estremamente preparati già a cinque-dieci anni, probabilmente perché guardano documentari e si informano su internet, ma ci sono ancora persone che pensano che tutto sia concesso e assumono atteggiamenti stupidi nei confronti degli animali (li scimmiottano, urlano, battono sui vetri di protezione). Nei parchi del Nord Europa il pubblico è molto consapevole tanto che se vedono comportamenti poco edificanti da parte di qualcuno intervengono direttamente, senza bisogno di chiamare un addetto del parco. Culturalmente noi siamo un po’ “latini”.

Parlando di “animalismo” personalmente sono contrario agli estremismi e ritengo sia importante mantenere un approccio culturale scientifico; l’amore per gli animali non può giustificare qualsiasi cosa , occorre valutare le conseguenze delle diverse azioni. Pensiamo ad esempio alle azioni di liberazione del visone americano (Neovison vison) in territorio europeo: chi le ha fatte non ha valutato che ha condannato a morte tutta una serie di animali autoctoni alterando delicati equilibri naturali e modificando fragili habitat rischiando di avviare disastri ecologici.

Che la conoscenza scientifica sia fondamentale l’abbiamo visto anche nel caso dell’invasione dello scoiattolo grigio (Sciurus carolinensis), portato in Europa dall’America; quello che poteva sembrare un simpatico animaletto sta causando la scomparsa dello scoiattolo rosso (Sciurus vulgaris), la specie autoctona. In Italia il problema è inferiore rispetto ad altri paesi europei, come l’Inghilterra, ma anni fa lo scoiattolo grigio ha iniziato a diffondersi anche in Piemonte arrecando gravi danni ai noccioleti delle Langhe dove si concentra la maggior parte della produzione piemontese di nocciole. Si propose di intervenire per eradicare la specie aliena ma ci si fermò davanti ad una sollevazione popolare che pur di non far abbattere la specie estranea condannò indirettamente, ma ancora più crudelmente, il più piccolo e meno aggressivo scoiattolo europeo. Per la cronaca, in Inghilterra, negli ultimi ambienti ancora “buoni” per lo scoiattolo rosso, lo scoiattolo grigio viene eliminato usando trappole di cattura più successiva soppressione e ciò rappresenta una corretta gestione conservazionistica. L’uomo ha occupato pesantemente tutti gli ambienti della terra ed ha il dovere etico e morale di gestire le risorse, anche naturali, del pianeta per le generazioni future e quindi per la sopravvivenza propria e degli altri esseri viventi.

 

Davide Guadagnini


Brevi note sulla normativa olandese che indirettamente limita l’allevamento ‘allo stecco’ dei pappagalli.

1

1 Il Besluit scheiden van dieren del 25 gennaio 1996.

Tanto in Italia, quanto sulla stampa specializzata straniera viene sovente menzionata una riforma normativa olandese che vieterebbe l’allevamento ‘allo stecco’ dei pappagalli. I richiami appaiono tuttavia assai generici, indeterminati e finanche anodini, rendendo quindi opportuno meglio specificare quale sia la fonte normativa e che cosa preveda nel dettaglio.

Più che procedere ad interdire direttamente la pratica, il diritto olandese perviene al medesimo risultato attraverso l’estensione di una previsione già introdotta per differenti specie.

Occorre premettere che la disciplina sulla tutela degli animali è stata oggetto di ampia revisione da parte dell’Olanda: il 19 maggio 2011 venne approvato il testo unico relativo agli animali in cattività ed alle materie correlate, definito Wet dieren, ossia Legge sugli Animali-Animal Act.

In precedenza era vigente il Gezondheids – en welzijnswet voor dieren del 24 settembre 1992, ossia la legge sulla salute ed il benessere degli animali (in gran parte abrogato, ma parzialmente ancora in vigore) e proprio in forza degli abrogati artt. 35 e 39 della prefata legge il 25 gennaio 1996 fu adottato il Besluit scheiden van dieren, ossia il Regio decreto sulla separazione degli animali dalla madre. Regolamento che rimase in vigore dal primo settembre 1996 al 30 giugno 2014.

Una più compiuta (e meno tautologica) definizione di separazione o, recte, dei criteri attraverso i quali si è addivenuti alla individuazione degli specifici periodi prima dei quali non possa procedersi alla separazione medesima può trovarsi nella relazione al decreto, pubblicata nella Gazzetta ufficiale olandese, che al paragrafo terzo specifica: “Si è al corrente del fatto che gli animali in cattività possano venire separati più precocemente rispetto a quelli in natura, tuttavia l’allevamento è legato a ragioni commerciali e finanziarie […] si verificano inaccettabili conseguenze per il benessere degli animali sia per i giovani sia per quelli più anziani. La rottura del rapporto tra genitore e prole limita il comportamento naturale e costituisce una violazione dei valori intrinseci all’animale”. Principi che si auspica, in futuro, verranno fatti propri anche dal legislatore italiano.

L’animale giovane deve alimentarsi autonomamente e digerire autonomamente, di talché la separazione dal genitore non porti a malattia o morte;

-il sistema immunitario dell’animale deve essere in grado di produrre da sé gli anticorpi ed in misura tale che separando il piccolo dal genitore ciò non comporti malattia o morte;

-il giovane animale deve essere in grado di sviluppare un comportamento tale che la separazione dai genitori non lo conduca, sul lungo termine, a stress, tensione o problemi comportamentali;

la sofferenza che l’animale più anziano prova non sia tale da condurre a fenomeni di stress a lungo termine, o disturbi fisiologici, immunologici o di comportamento

Tale decreto si applicava ai cani, gatti, conigli e scimmie, scimpanzé, scimmie Rhesus, al Macaca arctoides, Macaca fascicularis, alle marmosette (Cebuella e Callitrix), le scimmie Aotus, ed i Saimiri.

Su queste ultime scimmie sia consentita una breve diversione. In olandese vengono dette Doodshoofdapp, ossia scimmie testa di morto, come pure in tedesco (Totenkopfaffen) ed in danese (Dødningehovedaber); mentre in inglese, italiano (e anche in ungherese Mókusmajomformák). La particolarità del nome si deve al disegno facciale dei Saimiri, che in effetti ricorda un cranio; si diffonde ampiamente sopra la pratica della collezione dei cranii, anche da parte degli europei, una recente pubblicazione F. Larson, Severed: A History of Heads Lost and Heads Found, anche in italiano presso UTET, F. Larson, Teste mozze, Storie di decapitazioni, reliquie, trofei, souvenir e crani illustri e l’attribuzione di questo nome alla scimmia si iscrive probabilmente nell’alveo di questa fascinazione da parte del viaggiatore ottocentesco per i cranii. Il nome Saimiri in lingua Tupi significa nient’altro che piccola (mirim) scimmia (sai), il che riporta ad un’errata etimologia del Kakariki, che in maori starebbe per piccolo pappagallo, mentre in realtà significa pappagallo verde, derivando dal verbo kakariki che significa per l’appunto ‘essere verde’

Secondo Humboldt la particolare mimica facciale di questa specie di scimmia era lo specchio delle impressioni e dei sentimenti che prova; addirittura egli osservò che queste scimmie guardavano con estrema attenzione la bocca delle persone nell’atto di parlare ed al contempo muovevano bocca e denti per imitazione.

Per chi volesse leggerne l’originale, si trova riprodotto qui: http://faolex.fao.org/docs/pdf/net9039.pdf

Voor die regels zijn de volgende criteria gehanteerd:

– Het jonge dier moet zelfstandig in zo’n mate voedsel kunnen opnemen en op zodanige wijze zelf kunnen verteren dat het scheiden van het ouderdier niet leidt tot ziekte of sterfte;

– Het afweersysteem van het jonge dier moet zodanig zijn ontwikkeld dat het zelf in zodanige mate afweerstoffen kan aanmaken dat het scheiden van het ouderdier niet leidt tot ziekte of sterfte;

– Het jonge dier moet een zodanig gedrag kunnen ontwikkelen dat het scheiden van het ouderdier niet leidt tot langdurige spanning, stress of gedragsproblemen;

– Het leed dat het ouderdier als gevolg van het scheiden ondervindt mag niet zodanig zijn dat het leidt tot langdurige stressverschijnselen of verstoring van fysiologie, immunologie of gedrag”.

J. C. Moorfield, in The Aka, Maori-English, English-Maori Dictionary, riporta questo esempio sub v. Kakariki “I te ngutu o te awa o Hamurana ka tau tō mātou tima, ka haere mā uta, ka mātakitaki ki te āhua o tēnā awa, purata tonu, kākāriki ana (TP 1/12/1901:10)” “Alla foce del torrente Hamurana il nostro battello attraccò e noi scendemmo a terra, ammirando l’aspetto di quella corrente, che era chiaro e verde (kakariki)”. Inoltre il medesimo lemma indica una specie di melone e dei gechi verdi, Naultinus sp.

Tornando al diritto olandese, l’articolo 2 del citato decreto prevedeva che per separazione si dovesse intendere la separazione dell’animale di una delle specie indicate dal genitore, prima che fosse stata raggiunta l’età indicata all’art. 3 per le differenti specie, “a meno che ciò sia reso necessario in considerazione della salute o del benessere degli animali o dell’animale più vecchio”. L’articolo tre indicava nel dettaglio le differenti età dopo le quali sarebbe potuta avvenire la separazione, distinguendo a seconda del fatto che gli animali fossero separati puramente o semplicemente, ovvero separati e posti in gruppi di conspecifici (in questo caso i periodi imposti conoscevano una sensibile riduzione, ad esempio per lo scimpanzé si passava da quattro ad un anno). Ovviamente non era ammesso un transito strumentale alla elusione del periodo più lungo: per separare gli animali dal gruppo occorreva che si raggiungesse la stessa età prevista per gli animali non posti in gruppo.

Il Regio decreto non disponeva alcunché a proposito degli uccelli.

  • 2. Il Besluit houders van dieren del 5 giugno 2014.

Ecco che si giunge alla riforma del 2011, il Wet dieren, L’art. 2.2, comma settimo dispone: “Het is verboden dieren behorende tot bij algemene maatregel van bestuur aangewezen diersoorten of diercategorieën van het ouderdier te scheiden voordat die dieren een bij die maatregel vastgestelde leeftijd hebben bereikt” che significa: “È vietato separare dai riproduttori animali appartenenti ad alcune specie o categorie che siano state determinate con regolamento, prima che essi abbiano raggiunta l’età stabilita da tale atto”. L’art. 2.2, comma 10, lett C n. 2) rimanda quindi al previsto decreto l’approvazione delle norme relative alla separazione degli animali dai genitori a seconda dell’età, del sesso o della specie.

Il 5 giugno 2014 viene approvato il Regio decreto Besluit houders van dieren, ossia relativo alla detenzione degli animali, entrato in vigore il 15 settembre 2015, anche in attuazione di una serie di direttive comunitarie e della Convenzione europea per la protezione degli animali di piccola taglia.

L’articolo 1.20, comma primo lett. d) del Decreto, in attuazione dell’art. 2.2, comma settimo della Legge Wet dieren (cfr. altresì l’art. 1.19 che specifica come l’articolo della legge testé citato si applichi ai pappagalli) per l’età dei pappagalli rinvia all’allegato I del decreto stesso. Si noti che per i pappagalli non è previsto che gli animali possano venire separati in età più precoce, qualora vengano alloggiati in gruppo con i conspecifici. L’art. 1.20, comma quarto, inserisce una deroga all’art. 2.2., comma settimo, della Legge Wet dieren: se il titolare può dimostrare che la separazione è necessaria per la salute ed il benessere degli animali o dell’animale più vecchio il divieto non si applica (“Artikel 2.2, zevende lid, van de wet, is niet van toepassing indien de houder aannemelijk kan maken dat het scheiden van een dier van het ouderdier noodzakelijk is met het oog op de gezondheid en het welzijn van het dier of het ouderdier”). Ovviamente l’onere di provare la ricorrenza del presupposto per la applicazione della deroga incombe sul detentore (houder: titolare) dell’animale, quindi su chi lo sta in quel momento alimentando. Ovviamente non saranno sufficienti mere dichiarazioni di ‘inidoneità dei genitori’ o di non meglio specificata ‘necessità’, ma si riserva un approfondimento sulle concrete applicazioni date al divieto. Sicuramente l’allevamento su larga scala di pappagalli “pet”, grazie a questa normativa, non è più ammissibile. Qualora l’animale fosse già stato ceduto, nell’ipotesi di mancato raggiungimento della prova richiesta, ne risponderanno in concorso l’alienante e l’acquirente.

Venendo all’aspetto sanzionatorio, l’art. 8.11, comma primo della legge Wet dieren dispone tra l’altro che i comportamenti in contrasto con l’art. 2.2, comma settimo, sono puniti con la pena della reclusione fino a tre anni o con la multa di quarta categoria (ossia nell’importo massimo di 20.250 euro, cfr. art. 23, comma quarto ed art. 27, comma quarto del codice penale; per i minorenni tra i dodici ed i diciotto anni il massimo della multa è pari a 3.900 euro).

Si riporta la tabella di cui al menzionato allegato I, che prevede, specie per specie, l’età in giorni dopo la quale il pullus può venire legittimamente separato dai genitori.

Nederlandse naam Wetenschappelijke naam Scheidingsleeftijd in dagen
Alexanderparkiet Psittacula alexandri 70
Amazoneparkiet Nannopsittaca dachilleae 52
Andespapegaai Hapalopsittaca amazonina 70
Andesparkiet Bolborhynchus orbygnesius 56
Araparkiet Rhynchopsitta pachyrhyncha 77
Australische Koningsparkiet Alisterus scapularis 60
Aymaraparkiet Psilopsiagon aymara 57
Barrabandparkiet Polytelis swainsonii 52
Barrabands Papegaai Pyrilia barrabandi 54
Berglori Oreopsittacus arfaki 59
Bergvlagstaartpapegaai Prioniturus montanus 71
Biakregenbooglori Trichoglossus rosenbergii 83
Biakspechtpapegaai Micropsitta geelvinkiana 60
Bismarckvleermuisparkiet Loriculus tener 46
Blauwbaardamazone Amazona festiva 89
Blauwe Muspapegaai Forpus coelestis 46
Blauw-gele Ara Ara ararauna 139
Blauwgestreepte Lori Eos reticulata 95
Blauwgrijze Ara Anodorhynchus glaucus 146
Blauwhalspapegaai Geoffroyus simplex 75
Blauwkaplori Vini australis 75
Blauwkapvlagstaartpapegaai Prioniturus discurus 73
Blauwkeelara Ara glaucogularis 140
Blauwkeelparkiet Pyrrhura cruentata 72
Blauwkopara Primolius couloni 103
Blauwkoparatinga Thectocercus acuticaudatus 74
Blauwkroontje Loriculus galgulus 46
Blauwnekpapegaai Tanygnathus lucionensis 86
Blauwoogkaketoe Cacatua ophthalmica 102
Blauwoorlori Eos semilarvata 91
Blauwrugpapegaai Psittinus cyanurus 58
Blauwvleugelparkiet Neophema chrysostoma 45
Blauwvoorhoofdamazone Amazona aestiva 89
Blauwwangamazone Amazona dufresniana 88
Bleekkoprosella Platycercus adscitus 53
Bloesemkopparkiet Psittacula roseata 69
Blyths Parkiet Psittacula caniceps 71
Bonte Boertje Poicephalus senegalus 79
Bonte Parkiet Pyrrhura picta 68
Borstelkoppapegaai Psittrichas fulgidus 123
Bourkes Parkiet Neopsephotus bourkii 42
Brehms Tijgerparkiet Psittacella brehmii 70
Bronsvleugelmargrietje Pionus chalcopterus 78
Bruijns Spechtpapegaai Micropsitta bruijnii 60
Bruin Margrietje Pionus fuscus 80
Bruinborstparkiet Pyrrhura calliptera 71
Bruine Raafkaketoe Calyptorhynchus lathami 171
Bruinkoppapegaai Poicephalus cryptoxanthus 80
Bruinkoptijgerparkiet Psittacella picta 65
Bruinnekpapegaai Poicephalus fuscicollis 82
Bruinoorparkiet Pyrrhura frontalis 69
Bruinrugpapegaai Touit melanonotus 58
Bruinschouderpapegaai Touit stictopterus 57
Buffons Ara Ara ambiguus 133
Burulori Charmosyna toxopei 66
Buruvlagstaartpapegaai Prioniturus mada 72
Cactusparkiet Eupsittula cactorum 60
Caicapapegaai Pyrilia caica 58
Camiguinvleermuisparkiet Loriculus camiguinensis 52
Cassins Vlagstaartpapegaai Prioniturus flavicans 72
Ceylonese Vleermuisparkiet Loriculus beryllinus 47
Chiririparkiet Brotogeris chiriri 72
Citroenparkiet Psilopsiagon aurifrons 60
Congopapegaai Poicephalus gulielmi 81
Costaricaanse Papegaai Touit costaricensis 57
Cuba-amazone Amazona leucocephala 88
Cubaanse Aratinga Psittacara euops 59
Desmarests Vijgpapegaai Psittaculirostris desmarestii 69
Devilles Parkiet Pyrrhura devillei 70
Diadeemlori Eos histrio 92
Dikbekpapegaai Tanygnathus megalorynchos 90
Dubbeloogvijgpapegaai Cyclopsitta diophthalma 58
Ducorps’ Kaketoe Cacatua ducorpsii 97
Duyvenbodes Lori Chalcopsitta duivenbodei 83
Dwergara Ara severus 132
Dwerglori Glossopsitta pusilla 66
Dwergvleermuisparkiet Loriculus pusillus 46
Ecuadoraratinga Psittacara erythrogenys 59
Edelpapegaai Eclectus roratus 116
Edwards’ Vijgpapegaai Psittaculirostris edwardsii 68
El-Oroparkiet Pyrrhura orcesi 70
Filippijnse Kaketoe Cacatua haematuropygia 97
Filippijnse Vleermuisparkiet Loriculus philippensis 46
Finsch’ Amazone Amazona finschi 89
Finsch’ Aratinga Psittacara finschi 59
Finsch’ Parkiet Psittacula finschii 69
Finsch’ Spechtpapegaai Micropsitta finschii 60
Fischers Agapornis Agapornis fischeri 54
Floresregenbooglori Trichoglossus weberi 74
Floresvleermuisparkiet Loriculus flosculus 52
Forstens Regenbooglori Trichoglossus forsteni 80
Fuertes’ Andespapegaai Hapalopsittaca fuertesi 72
Gebrilde Muspapegaai Forpus conspicillatus 46
Geelbuikamazone Alipiopsitta xanthops 80
Geelbuikrosella Platycercus caledonicus 53
Geelgroene Lori Trichoglossus flavoviridis 76
Geelkapspechtpapegaai Micropsitta keiensis 60
Geelkopamazone Amazona oratrix 91
Geelkoplori Trichoglossus euteles 76
Geelmaskerpapegaai Poicephalus flavifrons 74
Geelnekamazone Amazona auropalliata 91
Geelnekara Primolius auricollis 99
Geeloograafkaketoe Calyptorhynchus funereus 173
Geeloorparkiet Ognorhynchus icterotis 77
Geelschouderparkiet Psephotus chrysopterygius 47
Geelsnavelamazone Amazona collaria 88
Geelsnavellori Lorius chlorocercus 81
Geelteugelamazone Amazona xantholora 83
Geelvleugelamazone Amazona barbadensis 89
Geelvleugelara Ara macao 140
Geelvoorhoofdamazone Amazona ochrocephala 89
Geelvoorhoofdkarakiri Cyanoramphus auriceps 48
Geelwangamazone Amazona autumnalis 85
Geelwangmuspapegaai Forpus xanthops 47
Gekraagde Lori Phigys solitarius 77
Gierpapegaai Pyrilia vulturina 58
Goffins Kaketoe Cacatua goffiniana 98
Goudkaparatinga Aratinga auricapillus 66
Goudparkiet Guaruba guarouba 78
Goudpluimparkiet Leptosittaca branickii 72
Goudrugvlagstaartpapegaai Prioniturus platurus 75
Goudstaartpapegaai Touit surdus 58
Goudvoorhoofdparkiet Eupsittula aurea 61
Grasparkiet Melopsittacus undulatus 43
Grijsborstparkiet Pyrrhura griseipectus 67
Grijskopagapornis Agapornis canus 54
Grijskopmargrietje Pionus seniloides 78
Grijskopparkiet Psittacula himalayana 67
Grijze Roodstaartpapegaai Psittacus erithacus 103
Groene Aratinga Psittacara holochlorus 60
Groene Karakiri Cyanoramphus unicolor 49
Groene Muspapegaai Forpus passerinus 46
Groene Vlagstaartpapegaai Prioniturus luconensis 72
Groene Vleermuisparkiet Loriculus exilis 47
Groenvleugelara Ara chloropterus 139
Groenvleugelkoningsparkiet Alisterus chloropterus 64
Groenwangamazone Amazona viridigenalis 90
Groenwangparkiet Pyrrhura molinae 68
Grote Alexanderparkiet Psittacula eupatria 71
Grote Amazone Amazona farinosa 89
Grote Araparkiet Rhynchopsitta terrisi 74
Grote Geelkuifkaketoe Cacatua galerita 102
Grote Vasapapegaai Coracopsis vasa 53
Guiabero Bolbopsittacus lunulatus 108
Halsbandparkiet Psittacula krameri 68
Hellmayrs Parkiet Pyrrhura amazonum 68
Helmkaketoe Callocephalon fimbriatum 86
Hemelsblauwe Lori Vini ultramarina 74
Hertoginnenlori Charmosyna margarethae 65
Hispaniola-amazone Amazona ventralis 88
Hispaniola-aratinga Psittacara chloropterus 60
Hoffmanns Parkiet Pyrrhura hoffmanni 73
Holenparkiet Cyanoliseus patagonus 94
Honinglori Charmosyna multistriata 66
Hoornparkiet Eunymphicus cornutus 64
Hyacinthara Anodorhynchus hyacinthinus 178
Illigers Ara Primolius maracana 100
Incakaketoe Lophochroa leadbeateri 108
Indische Vleermuisparkiet Loriculus vernalis 46
Irislori Psitteuteles iris 69
Ivooraratinga Eupsittula canicularis 60
Jamaica-amazone Amazona agilis 85
Jendayaparkiet Aratinga jandaya 68
Johnstones Lori Trichoglossus johnstoniae 66
Josephines Lori Charmosyna josefinae 67
Kaalkoppapegaai Pyrilia aurantiocephala 58
Kaapse Papegaai Poicephalus robustus 81
Kaka Nestor meridionalis 113
Kakapo Strigops habroptila 171
Kandavuparkiet Prosopeia splendens 82
Kapparkiet Psephotus dissimilis 47
Kardinaallori Chalcopsitta cardinalis 83
Karmozijnbuikparkiet Pyrrhura perlata 70
Katharinaparkiet Bolborhynchus lineola 55
Kawalls Amazone Amazona kawalli 84
Kea Nestor notabilis 118
Keizeramazone Amazona imperialis 85
Kleine Geelkuifkaketoe Cacatua sulphurea 99
Kleine Tijgerparkiet Psittacella modesta 64
Kleine Vasapapegaai Coracopsis nigra 50
Kobaltvleugelparkiet Brotogeris cyanoptera 73
Kortsnavelraafkaketoe Calyptorhynchus latirostris 165
Kortstaartpapegaai Graydidascalus brachyurus 75
Kraagpapegaai Deroptyus accipitrinus 96
Kuhls Lori Vini kuhlii 72
Langsnavelparkiet Enicognathus leptorhynchus 77
Langsnavelraafkaketoe Calyptorhynchus baudinii 171
Langstaartparkiet Psittacula longicauda 69
Lears Ara Anodorhynchus leari 174
Lord Derby’s Parkiet Psittacula derbiana 73
Lori van de Blauwe Bergen Trichoglossus moluccanus 81
Maïsparkiet Eupsittula pertinax 60
Madarasz’ Tijgerparkiet Psittacella madaraszi 58
Magelhaenparkiet Enicognathus ferrugineus 74
Malabarparkiet Psittacula columboides 63
Maria-amazone Amazona tresmariae 84
Maskerparkiet Prosopeia personata 79
Mauritiusparkiet Psittacula eques 74
Maximiliaanmargrietje Pionus maximiliani 79
Meeks Lori Charmosyna meeki 65
Meeks Spechtpapegaai Micropsitta meeki 62
Mexicaanse Muspapegaai Forpus cyanopygius 46
Meyers Papegaai Poicephalus meyeri 77
Mindanaovlagstaartpapegaai Prioniturus waterstradti 72
Molukkenkaketoe Cacatua moluccensis 108
Molukkenlori Lorius garrulus 81
Molukse Koningsparkiet Alisterus amboinensis 69
Molukse Vleermuisparkiet Loriculus amabilis 46
Monniksparkiet Myiopsitta monachus 63
Müllers Papegaai Tanygnathus sumatranus 89
Muskusparkiet Glossopsitta concinna 67
Musschenbroeks Lori Neopsittacus musschenbroekii 70
Naaktoogkaketoe Cacatua sanguinea 94
Nachtpapegaai Pezoporus occidentalis 72
Nandayparkiet Aratinga nenday 68
Niam-Niampapegaai Poicephalus crassus 74
Nyasa-agapornis Agapornis lilianae 55
Olijfkeelaratinga Eupsittula nana 61
Oostelijke Grondpapegaai Pezoporus wallicus 38
Oostelijke Langsnavelkaketoe Cacatua pastinator 95
Oranjeborstvijgpapegaai Cyclopsitta gulielmitertii 56
Oranjebuikparkiet Neophema chrysogaster 46
Oranjevleugelamazone Amazona amazonica 89
Oranjevleugelparkiet Brotogeris chrysoptera 71
Oranjevoorhoofdkarakiri Cyanoramphus malherbi 48
Ornaatlori Trichoglossus ornatus 80
Ouvéahoornparkiet Eunymphicus uvaeensis 67
Paarsbuikparkiet Triclaria malachitacea 69
Paarsstaartpapegaai Touit purpuratus 57
Pacifische Aratinga Psittacara strenuus 60
Palawanvlagstaartpapegaai Prioniturus platenae 72
Palmlori Charmosyna palmarum 65
Papoealori Charmosyna papou 68
Paradijsparkiet Psephotus pulcherrimus 47
Parelparkiet Pyrrhura lepida 70
Pennantrosella Platycercus elegans 54
Perzikkopagapornis Agapornis roseicollis 55
Pfrimers Parkiet Pyrrhura pfrimeri 69
Pompadourparkiet Prosopeia tabuensis 83
Ponapélori Trichoglossus rubiginosus 66
Port-Lincolnparkiet Barnardius zonarius 56
Prachtlori Charmosyna placentis 63
Prachtparkiet Neophema elegans 45
Prachtrosella Platycercus eximius 53
Prins Lucians Parkiet Pyrrhura lucianii 69
Prinses-van-Walesparkiet Polytelis alexandrae 48
Pruimkopmargrietje Pionus tumultuosus 78
Pruimkopparkiet Psittacula cyanocephala 68
Puertoricaanse Amazone Amazona vittata 89
Purperbuiklori Lorius hypoinochrous 83
Purperkaplori Glossopsitta porphyrocephala 71
Raiateakarakiri Cyanoramphus ulietanus 52
Regenbooglori Trichoglossus haematodus 78
Regenboogparkiet Psephotus varius 45
Regentparkiet Polytelis anthopeplus 53
Reischeks Karakiri Cyanoramphus hochstetteri 49
Rode Lori Eos bornea 89
Roodbrilamazone Amazona pretrei 84
Roodbuikara Orthopsittaca manilatus 94
Roodbuikpapegaai Poicephalus rufiventris 77
Roodbuikparkiet Northiella haematogaster 50
Roodgevlekte Lori Charmosyna rubronotata 64
Roodhalsregenbooglori Trichoglossus rubritorquis 78
Roodkappapegaai Pionopsitta pileata 71
Roodkapparkiet Purpureicephalus spurius 52
Roodkeelamazone Amazona arausiaca 93
Roodkeelaratinga Psittacara rubritorquis 59
Roodkinlori Charmosyna rubrigularis 64
Roodkopparkiet Pyrrhura rhodocephala 71
Roodkroontje Loriculus stigmatus 46
Roodkruinamazone Amazona rhodocorytha 84
Roodkruinparkiet Pyrrhura roseifrons 68
Roodmaskeragapornis Agapornis pullarius 56
Roodmaskeraratinga Psittacara mitratus 62
Roodoorpapegaai Pyrilia haematotis 58
Roodoorparkiet Pyrrhura hoematotis 71
Roodrugparkiet Psephotus haematonotus 46
Roodschouderara Diopsittaca nobilis 77
Roodschouderpapegaai Touit huetii 57
Roodschouderparkiet Pyrrhura egregia 69
Roodsnavelmargrietje Pionus sordidus 79
Roodstaartamazone Amazona brasiliensis 86
Roodstaartraafkaketoe Calyptorhynchus banksii 172
Roodvleugelpapegaai Touit dilectissimus 57
Roodvleugelparkiet Aprosmictus erythropterus 55
Roodvoorhoofdkarakiri Cyanoramphus novaezelandiae 48
Roodwangara Ara rubrogenys 131
Roodwangpapegaai Geoffroyus geoffroyi 73
Rotsparkiet Neophema petrophila 45
Roze Kaketoe Eolophus roseicapilla 92
Rozewangpapegaai Pyrilia pulchra 58
Rüppells Papegaai Poicephalus rueppellii 80
Saffierlori Vini peruviana 76
Saffraankoppapegaai Pyrilia pyrilia 57
Salvadori’s Vijgpapegaai Psittaculirostris salvadorii 64
Sangirvleermuisparkiet Loriculus catamene 47
Santa-Martaparkiet Pyrrhura viridicata 71
Schlegels Vleermuisparkiet Loriculus aurantiifrons 51
Schubbenlori Trichoglossus chlorolepidotus 75
Schubnekamazone Amazona mercenarius 84
Sclaters Muspapegaai Forpus modestus 46
Sclaters Spechtpapegaai Micropsitta pusio 60
Sint-Lucia-amazone Amazona versicolor 92
Sint-Vincentamazone Amazona guildingii 92
Smaragdlori Neopsittacus pullicauda 62
Smaragdparkiet Psittacula calthrapae 69
Socorroaratinga Psittacara brevipes 59
Soldatenara Ara militaris 137
Spix’ Ara Cyanopsitta spixii 123
Spix’ Muspapegaai Forpus xanthopterygius 46
Splendidparkiet Neophema splendida 46
Stanleyrosella Platycercus icterotis 53
Stephens Lori Vini stepheni 74
Strepenlori Chalcopsitta scintillata 84
Sulavleermuisparkiet Loriculus sclateri 46
Suluvlagstaartpapegaai Prioniturus verticalis 72
Tahitikarakiri Cyanoramphus zealandicus 52
Tepuiparkiet Nannopsittaca panychlora 52
Timorese Roodvleugelparkiet Aprosmictus jonquillaceus 55
Timorregenbooglori Trichoglossus capistratus 79
Tiricaparkiet Brotogeris tirica 71
Tolimaparkiet Bolborhynchus ferrugineifrons 59
Toviparkiet Brotogeris jugularis 68
Tucumánamazone Amazona tucumana 88
Turkooisparkiet Neophema pulchella 45
Tuiparkiet Brotogeris sanctithomae 71
Valkparkiet Nymphicus hollandicus 51
Veelkleurige Lori Psitteuteles versicolor 61
Venezuelaparkiet Pyrrhura emma 67
Violetneklori Eos squamata 91
Viooltjeslori Psitteuteles goldiei 67
Vrouwenlori Lorius domicella 85
Vuuroogandespapegaai Hapalopsittaca pyrrhops 72
Vuurvleugelparkiet Brotogeris pyrrhoptera 72
Waglers Aratinga Psittacara wagleri 60
Weddells Aratinga Aratinga weddellii 66
Westelijke Langsnavelkaketoe Cacatua tenuirostris 96
Wijnborstamazone Amazona vinacea 91
Wilhelmina’s Lori Charmosyna wilhelminae 64
Witbuikcaique Pionites leucogaster 91
Witkopmargrietje Pionus senilis 78
Witneklori Lorius albidinucha 74
Witnekparkiet Pyrrhura albipectus 70
Witoogaratinga Psittacara leucophthalmus 61
Witoorparkiet Pyrrhura leucotis 68
Witruglori Pseudeos fuscata 91
Witte Kaketoe Cacatua alba 105
Witvleugelparkiet Brotogeris versicolurus 73
Witvoorhoofdamazone Amazona albifrons 88
Zangpapegaai Geoffroyus heteroclitus 74
Zevenkleurenpapegaai Touit batavicus 50
Zonparkiet Aratinga solstitialis 66
Zwaluwpapegaai Lathamus discolor 57
Zwarte Kaketoe Probosciger aterrimus 138
Zwarte Lori Chalcopsitta atra 83
Zwartkaplori Lorius lory 82
Zwartkopcaique Pionites melanocephalus 91
Zwartkopparkiet Pyrrhura rupicola 70
Zwartkoprosella Platycercus venustus 55
Zwartkraagagapornis Agapornis swindernianus 55
Zwartmaskeragapornis Agapornis personatus 55
Zwartoormargrietje Pionus menstruus 80
Zwartstaartparkiet Pyrrhura melanura 69
Zwartstuitlori Charmosyna pulchella 67
Zwartteugelpapegaai Tanygnathus gramineus 72
Zwartvleugelagapornis Agapornis taranta 57
Zwartvleugellori Eos cyanogenia 94
Zwartvleugelpapegaai Hapalopsittaca melanotis 72
Zwartwangagapornis Agapornis nigrigenis 54
Zwavelborstparkiet Aratinga maculata 66

Riva del Garda, 11 agosto 2016

Avv. Francesco Saverio Dalba PhD


L’adesione dell’UE alla Convenzione CITES

15

Chi denominò così il Sud Africa era animato da uno spirito pragmatico (lo stesso che albergava in chi diede nome all’Australia Orientale, Australia Meridionale e, con una scintilla di maggiore fantasia al Northern Territory), un po’ la stessa mancanza di inventiva che si aveva con la Yugoslavia (ossia Slavia del Sud) o più di recente con Timor Est (dove Timor in malese significa a sua volta Est), ma si trattava di un uso diffuso nella zona, se la Namibia fino a qualche decennio fa era detta Africa del Sud-Ovest, e come tale viene ricordata nella nota questione di cui fu investita la Corte Internazionale di Giustizia nel 1955. Ad ogni buon conto in Sudafrica fiorisce l’allevamento di specie rare ed esotiche di pappagalli e viene pubblicata la rivista di ornitologia Avizandum, titolo che è un gioco di parole, ma che ricorda anche la formula utilizzata dai giudici scozzesi quando si ritirano per deliberare. Ecco: dal 24 settembre al 5 di ottobre di quest’anno 2016 avrà luogo a Johannesburg la diciottesima conferenza delle Parti della CITES.

Una breve notazione di ordine storico-pratico: nella quarta conferenza, svoltasi a Gaborone in Botswana il 30 aprile 1983 fu approvato un emendamento all’articolo XXI della Convenzione CITES, col quale si consentiva la partecipazione alla stessa alle Organizzazioni regionali di integrazione economica. L’emendamento è entrato in vigore il 29 novembre 2013 (con un regime di applicabilità differenziato a seconda della adesione dei singoli Stati alla Convenzione al momento dell’entrata in vigore dell’emendamento, per chi volesse approfondire, il meccanismo si trova indicato all’art. XVII, paragrafo terzo della Convenzione CITES).

Ecco, l’Unione Europea è divenuta parte della CITES l’8 luglio 2015, in forza dell’Emendamento di Gaborone e della Decisione (UE) 2015/451 del Consiglio del 6 marzo 2015 relativa all’adesione dell’Unione europea alla convenzione sul commercio internazionale delle specie di flora e di fauna selvatiche minacciate di estinzione (CITES). Sino al 2015 gli Stati membri UE avevano avuto una posizione comune in seno alle conferenze, ma ora, nelle materie di competenza dell’UE sarà quest’ultima a votare ed il suo voto verrà conteggiato come quello di ventotto Stati.

Tutta questa premessa perché? Perché la proposta di traslare lo Psittacus erithacus dall’Appendice II all’Appendice I promana anche dall’UE. Quindi può già contare ventotto voti favorevoli. Le parti della Convenzione sono attualmente 182 [in realtà 181, poiché tra i 182 si conta l’Unione Europea].

Lo Psittacus erithacus.

Tradotto dal latino grecizzante significa Pappagallo rosso, Psìttacus (con l’accento tonico sulla i e non sulla a, come si sente sovente, pronuncia quest’ultima che ingenera orripilazione) sta per generico pappagallo (nelle prime edizioni del Systema Naturae la maggioranza dei pappagalli era detta Psittacus), mentre erithacus è il nome greco del pettirosso (che non per nulla si chiama Erithacus rubecula),  l’Aldovrandi nel 1603 chiamò il cenerino Psittacus cinereus s. subcaeruleus. A chi scrive erithacus ricorda il Περίπλους τῆς Ἐρυθρὰς Θαλάσσης, ossia il Periplo del Mar Rosso, il cui anonimo autore avrà sicuramente veduto dei pappagalli nel suo viaggio, ma difficilmente dei cenerini.

I testi divulgativi più ricchi di informazioni sono principalmente quello di Karl Ruß, Der Graupapagei. Seine Naturgeschichte, Pflege und Abrichtung, pubblicato nel 1896 ma di sempre piacevole lettura e Wolfgang de Grahl, Der Graupapagei (quest’ultimo si trova anche in versione inglese), alcuni più romanzati e moderni a volte appaiono più affettati o melensi, altri sono i soliti manuali che ripetono ad infinitum le solite notizie che valgono per tutti i pappagalli.

Quest’anno le quote di esportazione dei cenerini sono state molto limitate: tremila uccelli di cattura dal Camerun. D’altro canto quest’anno (16 marzo 2016) il Comitato direttivo ha inoltrato una Notificazione alle parti recante la Repubblica Democratica del Congo raccomandazione di sospendere il commercio di pappagalli cenerini, tra l’altro vi si legge:

Al suo sessantaseiesimo incontro (SC66, Ginevra, 2016) il Comitato Direttivo ha assunto le seguenti raccomandazioni relative alla gestione dell’esportazione dello Psittacus erithacus (pappagallo cenerino): a) tutte le parti sospendano il traffico commerciale di esemplari della specie Psittacus erithacus dalla Repubblica democratica del Congo d’ora innanzi, ad eccezione di un’esportazione di 1.600 esemplari nel 2016, già catturati e pronti per l’esportazione, ma condizionata alla conferma da parte del Segretariato dell’autenticità dei permessi di esportazione sino a quando non sarà sviluppato uno studio sul campo con base scientifica per stabilire lo stato della popolazione della specie in questo Stato  ecc…

La Repubblica Democratica del Congo, tra il 1994 ed il 2013 esportò 224.382 esemplari di Psittacus erithacus. Il Segretariato CITES nel febbraio 2001 ha segnalato un abuso su larga scala dei permessi di esportazione rilasciati nella Repubblica Democratica del Congo; dal 1994 al 2013 sono stati esportati 60.911 esemplari oltre alle quote previste. Congo e Camerun, al 2013, erano i maggiori esportatori.

Emendamento delle appendici. Psittacus erithacus.

L’articolo XV, paragrafo primo della Convenzione, Emendamenti alle appendici I e II prevede che ciascuna parte della Convenzione può proporre un emendamento alle Appendici I o II; lumeggiando i tratti principali della procedura: la parte della Convenzione propone un emendamento alle Appendici I o II comunicandone il testo almeno centocinquanta giorni prima dell’assemblea. Gli emendamenti vengono approvati dalla maggioranza dei due terzi dei partecipanti presenti e votanti. Per “partecipanti presenti e votanti” si intendono i partecipanti alla assemblea che abbiano espresso un voto affermativo o negativo. Gli astenuti non vengono conteggiati. Gli emendamenti debbono entrare in forza entro novanta giorni dalla assemblea.

Nella nona assemblea Cites (7-18 novembre 1994, Fort Lauderdale) venne approvata la risoluzione Conf. 9.24 (Rev. CoP16) Criteria for amendment of Appendices I and II (Criteri per l’emendamento delle Appendici I e II). L’allegato 1 alla risoluzione indica i criteri per l’inclusione delle specie nell’Appendice I, tra questi:  C) i) un marcato declino della popolazione in natura, che è stato osservato come continuativo e  C) ii) un marcato declino della popolazione in natura, che è stato desunto o valutato in proiezione sulla base di un livello o di un modello di sfruttamento ed un decremento della qualità dell’habitat ed una restrizione.

Ebbene, sulla base di questi criteri l’Angola, il Ciad, l’Unione Europea, il Gabon, la Guinea, la Nigeria, il Senegal, il Togo e gli Stati Uniti d’America hanno avanzato la proposta per il trasferimento dello Psittacus erithacus, pappagallo cenerino, dall’appendice II all’appendice I.

La puntuale proposta scandaglia tutti gli aspetti relativi allo stato dell’animale, rammenta che negli ultimi trent’anni lo Psittacus erithacus è stato riprodotto diffusamente e con successo in cattività e che tra il 1985 ed il 2011 sono stati esportati 54.937 uccelli riprodotti in cattività (esclusi gli animali provenienti dall’Africa). Cionondimeno un certo numero di sequestri di uccelli prelevati dal loro ambiente naturale ed importati in Europa indica che il mercato per gli uccelli di cattura non è venuto meno, anche se a livelli molto inferiori rispetto al periodo precedente il 2006.


Qui il testo completo: https://cites.org/sites/default/files/notif/E-Notif-2016-021.pdf

Qui il testo completo: https://cites.org/eng/res/09/09-24R16.php

Qui il testo completo: https://cites.org/sites/default/files/eng/cop/17/prop/060216/E-CoP17-Prop-19.pdf


Tutti gli Stati dell’areale sono stati consultati sulla proposta, queste in breve le risposte:

Angola: sostiene la proposta e la fa propria;

Benin: non risponde;

Burundi: sostiene la proposta;

Camerun: non prende posizione;

Repubblica Centrafricana: sostiene la proposta;

Costa d’Avorio: sostiene la proposta;

Repubblica Democratica del Congo: si oppone alla proposta;

Guinea Equatoriale: si oppone alla proposta;

Ghana: sostiene la proposta;

Guinea: non esprime la sua opinione nei tempi previsti;

Guinea Bissau: sostiene la proposta e la fa propria;

Qui si impone una breve diversione sulla Guinea Bissau. Oltre dieci anni or sono mentre facevo da assistente ad un esame, uno studente mi presentò un passaporto verde, con una stella tra due rami di palma, con la dicitura Guinea-Bissau. Immediatamente, come in quegli orrendi zoom degli anni ’70, mi sentii proiettato lungo le foreste costiere, straripanti di Agapornis pullarius e tra gli scimpanzé dell’interno. Lo studente poi divenne mio amico e mi narrò la seguente storia: un suo zio conduceva un camion tra Mansoa (città dell’interno, della quale era sindaco la sorella del mio amico) e Bissau, sul fare della sera si arrestò, accese un focolare ed iniziò a mangiare. Dal bosco fuoriuscì una scimmia (chiaramente un Chlorocebus sabaeus dalla descrizione che me ne fece) e si sedette anch’egli a mangiare. Volle poi salire spontaneamente sull’autoveicolo e si trasferì a Bissau nella famiglia dello zio. Gli fu messo un nome da cristiano e visse in casa per dodici anni; se non gli si prestava attenzione scuoteva la mobilia e gettava gli oggetti ovunque, in quel caso veniva segregato in giardino per un poco di tempo e tornava quieto). Un altro conoscente, della Guinea-Konakry mi disse che spesso le scimmie entrano in casa e vi si stabiliscono per un certo lasso temporale, che può essere breve, ma talora vi si stanziano definitivamente, con il compiacimento della famiglia ospitante.

Kenya: non risponde tempestivamente;

Liberia: sostiene la proposta;

Mali: non risponde tempestivamente;

Nigeria: sostiene la proposta;

Repubblica del Congo: sostiene la proposta;

Ruanda: sostiene la proposta;

Sao Tomé e Principe: non risponde tempestivamente;

Sierra Leone: non risponde tempestivamente;

Tanzania: non risponde tempestivamente;

Togo: sostiene la proposta e la fa propria;

Uganda: non risponde tempestivamente.

[Con gli Stati Uniti d’America i voti favorevoli sono 42, ci sono poi Senegal, Guinea e Gabon che sono Stati proponenti, così i voti favorevoli salgono a 45]

Tra il 15 ed il 17 marzo 2016 si era già tenuta in Senegal una riunione di coordinamento tra gli Stati dell’Africa centrale ed occidentale, il Gabon vi presentò una bozza di proposta di trasferimento del cenerino dall’Appendice II all’Appendice I.

È del tutto destituita di fondamento la affermazione, che pure si sente ripetutamente, per cui l’emendamento sarebbe stato proposto in tutte le precedenti conferenze e non sarebbe mai stato approvato. Invero solo alla IX Conferenza si trattò dello Psittacus erithacus.

Per chiarire meglio il quadro, si passano in rassegna cronologica le varie proposte di emendamento relative agli Psittaciformes e l’esito che hanno avuto. Si noti che sino alla X conferenza non sono stati pubblicati gli esiti delle votazioni singolarmente, quindi non si è in grado di conoscere se la proposta sia stata rigettata o semplicemente ritirata, quindi l’indicazione rigettata potrebbe in realtà corrispondere – sino alla Conferenza di Harare – anche ad una proposta ritirata. Si noti altresì che è solo dal 1981 che tutti gli Psittaciformi (con tre sole eccezioni) entrano nelle Appendici della CITES, in precedenza venivano indicate le singole specie.

I Conferenza CITES, Berna, 2-6 novembre 1976:

sette proposte australiane:

Neophema splendida: dall’App. I all’App. II;                              APPROVATA

Cacatua tenuirostris: inclusione nell’App. II;                              APPROVATA

Calyptorhynchus lathami: inclusione nell’App. II;                        APPROVATA

Pezoporus wallicus: inclusione nell’App. I;                                 APPROVATA

Polytelis alexandrae: inclusione nell’App. II                               APPROVATA

Northiella haematogaster narethae: inclusione nell’App. II;           APPROVATA

Opopsitta diophtalma coxeni: inclusione nell’ App. II;                  APPROVATA

tre proposte del Regno Unito:

Coracopsis nigra barklyi: dall’App. II all’App. I;             NON APPROVATA

Cyanoramhus unicolor: dall’App. II all’App. I;                NON APPROVATA

Cyanoramphus malherbi: dall’App. II all’app. I               NON APPROVATA

II Conferenza CITES, San José 19-30 marzo 1979

Due proposte australiane (per specie date per estinte):

Geopsittacus occidentalis: cancellazione dall’App. I;                     NON APPROVATA

Psephotus pulcherrimus: cancellazione dall’App. I;                      NON APPROVATA

una svizzera:

Amazona leucocephala: cancellazione dall’App. I            NON APPROVATA

Il Cyanoliseus patagonus byroni venne tuttavia inserito nell’App. II.

III Conferenza CITES, Nuova Dehli, 25 febbraio – 8 marzo 1981

Ventinove proposte, riguardanti soprattutto pappagalli sudamericani. È la conferenza nella quale tutti gli Psittaciformi entrano in appendice II, ad eccezione del Melopsittacus undulatus, della Psittacula krameri e del Nymphicus hollandicus. 

IV Conferenza CITES, Gaborone, 19 – 30 aprile 1983

Tre proposte del Regno Unito (la prima con gli Stati Uniti d’America):

Ara caninde (glaucogularis), Ara rubrogenys ed Ognorhynchus icretoris tutti dall’app. II all’App. I. TUTTE E TRE APPROVATE.

V Conferenza CITES, Buenos Aires, 22 aprile -3 maggio 1985

Due proposte della Costa Rica:

Ara ambigua ed Ara macao: dall’App. II all’App. I

ENTRAMBE ACCETTATE

VI Conferenza CITES, Ottawa 12-24 luglio 1987

Nessuna proposta, ma Anodorhynchus hyacintinus, Ara militaris e Probosciger aterrimus dall’App. II all’App. I.

VII Conferenza CITES, Losanna, 9-20 ottobre 1989

Il Madagascar propone la cancellazione di Agapornis cana dall’App. II, proposta rigettata.

La Danimarca chiede il trasferimento in App. I dell Amazona tucumana PROPOSTAAPPROVATA;

Il Paraguay chiede il trasferimento in App. I dell’Ara maracana PROPOSTA APPROVATA;

La Svizzera chiede il trasferimento in App. I di Cacatua moluccensis PROPOSTA APPROVATA. 

VIII Conferenza CITES, Kyoto 2-13 marzo 1992

Tre proposte americane:

Amazona aestiva dall’App. II all’App. I RESPINTA; Cacatua goffini (goffiniana) dall’App. II all’App. I APPROVATA; Eos reticulata dall’App. II all’App. I RESPINTA;

Una proposta delle Filippine Cacatua haematuropygia dall’App. II all’App. I APPROVATA.

IX Conferenza CITES Fort Lauderdale, 7-18 novembre 1994

L’Indonesia chiede che Cacatua goffini (goffiniana) appena trasferito in App. I venga riportato all’App. II RESPINTA, Eos histrio invece da App. II ad App. I APPROVATA ; la Nuova Zelanda chiede che Cyanoramphus malherbi transiti dall’App. II all’App. I RESPINTA, Cyanoramphus novaezelandiae dall’App. I all’App. II RESPINTA

Il Regno Unito presenta due proposte alternative relative allo Psittacus erithacus, ma di carattere sostanzialmente tassonomico.

CoP9, proposta 38: inclusione in App. I della popolazione di Psittacus erithacus di Sao Tomé e Principe, in luogo dello Psittacus erithacus princeps oppure

CoP9, proposta 39: trasferimento di Psittacus erithacus princeps dall’App. I all’App. II.

Siccome la sottospecie princeps non è valida, si chiese la rettifica e, in alternativa: l’inclusione della sola popolazione di Sao Tomé e Principe in App. I, oppure il mantenimento della denominazione, per quanto errata, col transito della stessa in App. II. VENNE APPROVATA LA SECONDA PROPOSTA. Quindi la popolazione di Sao Tomé e Principe venne inclusa nella App. II e questo in quanto non distinta da quella continentale.

X Conferenza CITES, Harare, 9-20 giugno 1997

Sei proposte tedesche:

Amazona agilis: dall’App. II all’App. I RESPINTA;

Cacatua sulphurea: dall’App. II all’App. I RESPINTA;

Eunymhicus cornutus uvaeensis: dall’App. II all’App. I RESPINTA;

Vini kuhlii: dall’App. II all’App. I RESPINTA;

Vini peruviana: dall’App. II all’App. I RESPINTA;

Vini ultramarina: dall’App. II all’App. I APPROVATA;

Una propsota congiunta di Stati Uniti d’America, Messico e Germania:

Amazona viridigenalis: dall’App. II all’App. I APPROVATA.

XI Conferenza CITES, Gigiri, 10-20 aprile 2000

Due proposte francesi: Eunymphicus cornutus cornutus ed Eunymphicus cornutus uvaeensis dall’App. II all’App. I ACCETTATE ALL’UNAMINITÀ.

XII Conferenza CITES, Santiago del Cile, 3-15 novembre 2002

La Costa Rica chiede il trasferimento di Amazona auropalliata dall’App. II all’App. I APPROVATA ALL’UNANIMITÀ; il Messico il trasferimento di Amazona oratrix dall’App. II all’App. I APPROVATA ALL’UNANIMITÀ; la Germania in nome e per conto degli stati della Comunità europea il passaggio dell’Ara couloni dall’App. II all’App. I APPROVATA ALL’UNANIMITÀ; il Sudafrica il trasferimento della popolazione sudafricana di Poicephalus robustus dall’App. II all’App. I RITIRATA.

Molti allevatori ricorderanno le modifiche sulle amazzoni auropalliata ed oratrix, comunemente allevate e le dichiarazioni che dovettero rendere, una volta che i risultati della conferenza vennero recepiti nella legislazione comunitaria.

 XIII Conferenza CITES, Bangkok, 2-14 ottobre 2004

L’Indonesia chiede che Cacatua sulphurea sia trasferito in App. I, la Namibia e gli Stati Uniti chiedono la cancellazione di Agapornis roseicolli dall’App. II; il Messico chiede il trasferimento di Amazona finschi in App. I tutte e tre le proposte furono APPROVATE ALL’UNANIMITÀ.

XIV Conferenza CITES, L’Aja, 3-15 giugno 2007

Nessuna proposta o modifica quanto agli uccelli.

XV Conferenza CITES, Doha, 13-25 marzo 2010

Nessuna proposta o modifica quanto agli Psittaciformi

XVI Conferenza CITES, Bangkok, 3-14 marzo 2013

Nessuna proposta o modifica quanto agli Psittaciformi.

 Conclusioni.

Tra una quarantina di giorni le Parti della Convenzione saranno chiamate ad esprimersi. La materia della decisione è di sicuro interesse per centinaia di allevatori e di possessori di Psittacus erithacus, ma ad abbattere dalle fondamenta quella sciocca prassi che è la divinazione giudiziaria ci pensò già Pico della Mirandola con le Disputationes adversus astrologiam divinatricem. Per certo la proposta è assai approfondita, viene presentata da Parti importanti della Convenzione, sia per il peso politico, sia per il diretto interessamento al commercio della specie, si librava nell’atmosfera già da tempo, con i ripetuti richiami agli Stati a non superare le quote e l’invito del Segretariato nel 2014 agli Stati dell’areale di Psittacus erithacus allo sviluppo ed all’esecuzione di piani regionali di gestione per la conservazione dell’animale. I due Stati che hanno già manifestato la volontà di esprimere il loro voto contrario sono la Repubblica Democratica del Congo (che eravamo abituati a conoscere come Congo belga prima e Zaire poi, il Congo Brazzaville è invece a favore: come suona familiare quel Brazza, cognome friulano, nel nome della capitale. Per una inquietante storia dell’attraversamento del fiume Congo tra Brazzaville a Kinshasa e sulle formalità della dogana della Repubblica Democratica del Congo, J. Tayler, In Congo) destinataria di più di una segnalazione e la Guinea Equatoriale (l’unico Stato africano di lingua spagnola, descritto da S. Winchester nel volume collettaneo Dove sono finito? Storie inaspettate da luoghi inaspettati; presenta la particolarità di avere la sua capitale su un’isola al largo dal continente) che pure nel 2012 ricevette una segnalazione per le esportazioni di cenerini.

Quindi non resta che attendere i quaranta giorni per conoscere la risposta, le parti avranno poi novanta giorni per – eventualmente – modificare la propria legislazione, l’UE rettifica gli allegati del Regolamento 338/97, ma se del caso, si daranno dettagliate informazioni in futuro.

Certo da un punto di vista soggettivo ci si augura che la proposta sia accolta. Mi ricordo una vecchia foto in circolazione (era ancora in bonis la compagnia belga Sabena) rappresentante una ventina di cenerini morti ammassati stivati in un trasporto, chi ha veduto le fotografie o i filmati di come questi animali vengono catturati ed espiantati dai loro territori non può che gioire dell’inasprimento del regime a loro tutela e trasudare risentimento per il loro traffico. Come effetto secondario di un regime più restrittivo si avrà anche una sensibile limitazione della pratica di allevare artificialmente i pulli per renderli (del pari artificialmente) domestici e si lasceranno le uova ai genitori, senza sfruttare eccessivamente le femmine. Peraltro un cenerino svezzato dai genitori è sano e robusto, apprende tranquillamente a parlare e difficilmente presenta problemi comportamentali.

Una delle principali cause di morte dei cenerini in Europa è l’Aspergillum fumigatum, esso mi ricorda la Sacculina carcini: si insedia e poi dilaga; la Sacculina carcini è un parassita tanto terribile da concorrere, assieme alla tenia ed agli ascaridi, a fornire la prova dell’inesistenza di Dio, così pure questo aspergillo, che è particolarmente virulento soprattutto sugli animali di importazione. E l’Europa non è immune dal traffico illegale: 107 cenerini provenienti dal Libano furono sequestrati in Bulgaria nel 2010; nel 2014 altri trenta a Vidin in Bulgaria, diretti in Repubblica Ceca, con documenti CITES falsificati, altri 114 nel dicembre 2014 vennero sequestrati alla dogana rumeno-ungherese, trasportati da un cittadino bulgaro. Il trasferimento in Appendice I comporterà un inasprimento delle sanzioni.

Auguriamoci ed auspichiamo dunque che le Parti siano lungimiranti e votino a favore della proposta.

 

Riva del Garda 5 di agosto 2016

avv. Francesco Saverio Dalba