Lo zoo di Taipei – Isola di ( Formosa) Taiwan

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Giunto nell’ isola di Taiwan, non poteva mancare la visita presso lo zoo cittadino, gestito in tutto e per tutto dal Governo locale. Raggiungibile facilmente con la metro soprelevata, in taxi o con autobus cittadino, già parco pubblico, dislocato a nord della città di Taipei, lo zoo fu istituito al tempo in cui Taiwan era sotto il protettorato giapponese e successivamente fu restituito alla sovranità della città, che ha provveduto ad ingrandirlo sino a raggiungere i 6 ettari attuali.La maggiore funzione dello zoo è indirizzata alla conservazione, all’educazione e alla ricerca, tanto da ospitare Conferenze Internazionali sul tema. il costo del biglietto in euro è di 1,50, affinché tutti possano usufruirne quale momento di svago.

Le aree sono state divise per settori e meritano una visita: la casa del Panda gigante, il Centro di educazione, la casa degli animali notturni, la casa dei Pinguini, del Koala e la casa dei rettili e degli insetti.

Alcune aree sono arredate per gli animali nello stesso modo in cui vivono in natura: vi è un’area di animali tipici di Formosa, la foresta pluviale tropicale asiatica, l’area desertica australiana ed africana, la zona temperata per gli uccelli ed uno zoo per i piccoli bambini, ove possono entrare a contatto con gli animali stessi.

Ai lati dell’ingresso sono ubicati negozi, ristoranti, aree di sosta coperta , negozi per gadget.

E' vietato fumare all’interno del parco,  giocare a pallone e dare da mangiare agli animali;  è anche vietato usare flash nelle aree notturne e negli interni.

Si può iniziare il percorso segnalato alla destra dell’ingresso, senza che vi sia il pericolo di perdersi o di tralasciare qualche area di particolare  interesse. La zona tropicale di Formosa  è considerata tale in quanto il Tropico del Cancro attraversa la part sud dell’isola di Taiwan, pertanto gli animali presenti sono autoctoni e tipici della foresta, come il Pangolino cinese (Manis pentadactyla),

il Cervo pomellato di Formosa Sika e la Formosa gem-faced civet (Paguma larvata taivana), che è uno zibetto autoctono, frequentatore dei boschi di latifoglie, solitario e che si nutre di qualunque cosa sia commestibile, pertanto ritenuto omnivoro. Specie notturna e arboricola, vive nelle foreste sempreverdi primarie e  secondarie decidue , sino ai 2.500 m  di altitudine e spesso visita giardini e piantagioni per la ricerca del cibo.

Il fagiano di Swinhoe, Lophura swinhoei, è un uccello endemico di Taiwan, vive principalmente nelle foreste fino ai 2000 metri circa di altitudine. Nel medesimo territorio vive il Fagiano mikado (Syrmathicus micado).

Questi uccelli tendono a rimanere solitari, amano spostarsi sui sentieri montani, alla ricerca di frutti, di invertebrati e di vegetazione.

Di grande effetto è il Panda gigante (Ailuropoda malanoleuca), mammifero appartenente alla famiglia degli Ursidae, ma si nutre essenzialmente  di bambù, anche se onnivoro. Originario delle zone montuose cinesi dello Sichuan, di cui è diventato emblema nazionale. Attualmente è raffigurato sulle monete d’oro cinesi. Negli zoo di Bruxelles, Madrid ed Edinburgo è possibile osservarne esemplari di animali dati in prestito per 15 anni dal Governo di Pechino.

In un’area aperta, ma delimitata da un circuito d’acqua alla base del muro interno di cinta (invisibile nella foto in quanto resta al di sotto della parte visiva dell’occhio ), si erge una macchia di foresta indonesiana originale, in cui il primate Siamango (Symphalangus syndactylus) , tipico dell’isola di Sumatra, specie arboricola, così appollaiato, usa  la posizione come cassa di risonanza per amplificare la propria vocalizzazione ! Oltre che di frutta, si ciba anche di foglie, occasionalmente di uova.

Una sottospecie è presente anche in Malesia.

Proseguendo lungo il percorso indicato verso nord-est, mi sono imbattuto nel leopard cat, Gatto leopardo (Prionailurus bengalensis chinenis), piccolo felino selvatico del sud-est asiatico e del sub continente indiano, del quale, a causa della vastità del suo areale, sono state  riconosciute undici sottospecie; le macchie molto simili a quelle del leopardo - prevalenti in tutte le sottospecie- non lo imparentano con il suo omonimo più grande, pur appartenente al genere Panthera. Ha abitudini notturne, è creatura solitaria, ad esclusione dei periodi degli amori; si ciba di piccoli mammiferi, lucertole; talvolta la sua dieta viene integrata con erba,  pollame e animali acquatici.

In cattività è stato ibridato con il gatto, da cui è stato ottenuto un felino biondo con macchie nere o striature verticali nere, dalla corporatura piuttosto allungata, agile e veloce ,  saltatore da fermo più del gatto comune domestico.   Questi ibridi, la cui generazione deve essere almeno F4 per la commercializzazione, sono molto apprezzati e costosi nel continente europeo.

Un curioso abitante delle foreste, piuttosto presente in tutta l’Indonesia è il Muntjac di Formosa o Muntjak della Cina (Muntiacus reevesi micrurus), che  è stato anche introdotto nei Paesi Bassi e in Gran Bretagna. Si nutre in prevalenza di germogli, erba, radici. Misura circa 50 cm. al garrese e 95 di lunghezza. I maschi sono muniti di corti palchi, al massimo di 10 cm. A causa dei suoi latrati è stato chiamato cervo latrante “Barking Deer” . La specie in questione presente allo stato libero in Taiwan, porta il mantello più scuro rispetto alle altre due sottospecie.

Proseguendo nell’area asiatica, incontriamo il Tapiro della Malesia (Tapirus indicus), mammifero perissodattilo della famiglia dei Tapiride, diffuso nelle foreste del sud est asiatico. La specie è facilmente distinguibile grazie alla cosiddetta ”gualdrappa” bicolore, che va dal colore grigio chiaro dalle spalle alla groppa  e nero per la rimanenza del corpo, con ancora una eccezione della punta delle orecchie  che sono bianche; tale mimetizzazione lo favorisce dai predatori mentre è disteso, tanto da essere scambiato per una roccia. Il peso varia dai 200 ai 300 Kg.; qualche eccezione la si può avere  per qualche esemplare che raggiunge i 400 Kg.,  tra l’altro le femmine sono più grandi dei maschi.  I Tapiri della Malesia posseggono un udito ed un olfatto molto sviluppato a discapito di una vista scadente!

Solitari, percorrono il sottobosco in percorsi già battuti, così come fanno i cinghiali nostrani!

Tipicamente vegetariani, si nutrono della varietà di piante che offre la rigogliosa e varia foresta. I cuccioli di Tapiro portano il pelo marrone alternato a strisce orizzontali e macchie bianche.

Molto conosciuta ed endemica la presenza di Macachi (Macaca ciclopis), spesso, lungo le strade interne, si notano cartelli che  ne indicano la presenza, ma che invitano a non fornire alimenti!

Questo primate appartiene alla famiglia delle Cercopithecidae , vive in gruppinel nord est e nel sud ovest dell’sola, in zone rocciose con scarsa vegetazione  nei pressi della città di Taichung.

Molte specie descritte si riferiscono ad animali presenti allo zoo della fauna autoctona, che non sono usualmente esposte negli zoo europei. Mi astengo dall’ illustrare gli scatti e le descrizioni di tutti quegli animali che invece sono comuni,  presenti e conosciuti negli zoo d’ Europa. Certo non basterebbe un trattato, a cui volentieri non mi sottrarrei, ma bisogna lasciare spazio ad altro, la mia esperienza mi ha portato a veder e analizzare tante specie a me note, ma mai viste dal vero: invito pertanto a prendere in considerazione un “viaggio” alla scoperta di un territorio esaltante, ma sopratutto protetto sotto il profilo della sicurezza personale ad ogni livello (infatti Taiwan è considerato il secondo paese al mondo per sicurezza). I costi di gestione (alberghi , motel, ristoranti) sono alla portata di tutti, non bisogna farsi illusioni circa la possibilità di acquisti tecnologici, perché sono  costosi quasi quanto i nostri !

E’ un viaggio che può essere messo in calendario anche “ fuori dalle normali ferie”!

Questa immagine è per dare un ‘idea delle proporzioni del  Panda gigante, qui  con l’autore.Nota: Alcune immagini fanno intravedere una velatura di fili in verticale! Non è un difetto di immagine, ma si tratta di fili in acciaio dello spessore di 4 cm., che vengono tesi  in verticale come le corde di violino, per evitare la fuga degli animali e offrire all’osservatore una migliore visione di insieme. Tale manufatto è destinato solo ad animali non pericolosi.

Testo e foto di Guglielmo Petrantoni

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